Cultura
“… Era un bel cavallo, bianco come la neve, e di forme superbe; ruppe le briglie che lo tenevano inceppato, si mise sotto le zampe anteriori il primo che si provò a trattenerlo, sferrò dei calci e fece un tal fracasso a furia di nitriti che tutti per paura si sbandarono. Ed egli a saltare oltre il fossato e a galoppar per le campagne, sempre sbuffando e annitrendo.
Come riportato nella prima puntata, la vita sociale di Caprilli fu molto movimentata. Oltre ai cavalli, le donne erano l’altra sua passione. Inserito nella buona società, dal suo amico Emanuele conte di Bricherasio, le occasioni e le tentazioni non mancavano. Tutte queste attenzioni, che le donne dell’alta società mostravano a Caprilli, di sicuro non piacevano agli uomini ed anche la sua reputazione ne fu in parte sporcata. Nel 1903 ci fu un tragico evento, a dimostrazione di quanto la sua esistenza fu influenzata dal suo stile di vita.
C'è un un filo invisibile che lega gli sport equestri e il lavoro della Sovrintendenza ai Beni Culturali capitolina: entrambi sono custodi della millenaria narrazione del rapporto tra uomo e cavallo. Un connubio confermato oggi con l'inaugurazione al Museo Canonica di Villa Borghese, a Roma, della mostra “Questo è Aquilino figlio del vento”, che espone opere pittoriche del '700 delle collezioni capitoline che ritraggono i celebri cavalli del principe e collezionista Camillo Rospigliosi. ardo' e altre ancora.
Nascono così, a volte le riflessioni più interessanti: a tavola. Per la verità la pulce nell’orecchio la cara amica Maria Lucia Galli me l’aveva messa in una delle nostre telefonate durante l’organizzazione del corso di formazione “Comunicare (con) il cavallo”.
Nel 1890 Caprilli conclude a Pinerolo il corso magistrale secondo gli insegnamenti dell’equitazione di scuola con il giudizio di “Cavaliere mediocre” firmato dal capo Istruttore Cavalier Paderni. E’ tempo quindi di ritornare a Saluzzo e di ricongiungersi con il reggimento Piemonte Reale.
Riconoscimento e Autorità di riferimento
Affinché un'attività possa essere considerata uno sport a livello nazionale e internazionale, da quanto esposto, è quindi basilare che sia regolata da norme che ne custodiscano e attuino i valori morali portanti e che tali norme siano emanate dalle autorità competenti del settore sportivo in autonomia.VALORI MORALI
Il principale documento del Comitato Olimpico Internazionale è la Carta Olimpica , in cui sono riportati, tra le altre cose, i principi fondamentali dell'olimpismo.
Tra questi, “l’equilibrio tra le qualità del corpo, della volontà e della mente che, coniugate con la cultura e l’istruzione, determinino uno stile di vita basato sulla gioia dello sforzo” (si veda oltre il concetto di eccellenza), sul “valore educativo del buon esempio, della responsabilità sociale e del rispetto dei diritti umani riconosciuti a livello internazionale”.Premessa
L’entrata in vigore del Decreto Legislativo 28 febbraio 2021 , n. 36 inerente il “riordino e riforma delle disposizioni in materia di enti sportivi professionistici e dilettantistici, nonché di lavoro sportivo” impone di capire con chiarezza cosa si intenda per “Sport”, così da comprendere il reale campo di applicazione della norma. Specialmente in considerazione della recente modifica dell’articolo 33 della Costituzione Italiana che, in ragione di nuove interpretazioni costituzionalmente orientate, impone che se ne riconosca il valore educativo, sociale e di promozione del benessere psicofisico.