Ricerca: maria lucia galli
Ne sapevamo sette, di piaghe. C’è chi dice dieci. Comunque, sette o dieci, a noi sono sempre sembrate di un giustizialismo un po' sopra le righe, anche per un tipo come quel tal Faraone che, più ottuso di una piramide sbilenca, si intestardì a mettersi di traverso solo perché gli ebrei avevano deciso di tornarsene a casa loro.
Una bella iniziativa che nasce dal cuore. Annalisa Raduano, imprenditrice casearia romagnola e giornalista per passione, ha ideato e realizzato una bottiglia di vino per ricordare la sua cagnolina Maya, che l’ha lasciata lo scorso 23 dicembre.
E’ conosciuto da sempre così, con questo nome: il Castagno dei Cento cavalli. L’Unesco l’ha dichiarato, nel 2006, “Monumento Messaggero di Pace”. E’ il più grande d’Europa, se non del mondo. Dimensioni immense. Del resto, con alle spalle tre, forse anche quattromila anni di vita, come sostiene chi è, giustappunto, del ramo, ne ha avuto di tempo per inabissarsi in radici sempre più profonde, accavallarsi in secolari ondate di fronde, elevare con sé lo spirito di ogni tempo fino farsi ponte fra terra e cielo.
La chiamano ‘distruzione creativa’. Se crei, non puoi non distruggere. Inevitabile, si dice. Anzi necessario, si ribadisce. Senza, il futuro stesso, arrivano a dire, si accartoccia in patetica illusione. Un modo davvero faticoso di stare al mondo: la morte come prezzo della resurrezione, la resurrezione come risarcimento della morte.
La casa editrice More Than a Horse ha riportato in libreria ‘ L’ostacolo dei sogni’. Ben fatto! Perché se dici ‘ il cavallo in letteratura’ dici Patrizia Carrano. E se dici Patrizia Carrano, dici amore e rispetto per il cavallo. Letteratura, Cavallo, Carrano: triangolo di cultura e passione. Chi ha letto questo e gli altri libri della nostra Patrizia (spero perdonerà l’incontrollata spontaneità del ‘nostra’) sa di cosa stiamo parlando.
Al primo vederli fu terrore puro. Difficile anche capire cosa fossero quegli strani esseri ricoperti di metallo, mezzi uomini e mezzi animali. Dei? Antichi progenitori che, come narravano molte leggende, ritornavano dal mare? E cosa fare per sfuggire alla loro ira?
Devono essere state più o meno queste le sensazioni che hanno invaso la mente dei popoli del sud America quando, per la prima volta hanno visto avanzare le armate degli spagnoli. Dopo è stato un bagno di sangue. La voracità negli occhi di quegli uomini, la loro brama dell’oro, si scontrava con lo sguardo a volte mesto a volte quasi partecipe delle loro cavalcature.
A questa storia non avrei mai creduto se non l’avessi vissuta in prima persona. Altro protagonista Giampiero Brotto. Ottimo veterinario, specializzato in cavalli da corsa, soprattutto grande esperto di ippica internazionale. Fu lui a comprare, per conto di Luciano Gaucci, Tony Bin per pochi soldi alle aste dei puledri in Irlanda: il brutto anatroccolo che sarebbe diventato un campione vero. A questo punto, dobbiamo fare un passo indietro nel tempo. Anno 1988, siamo a Parigi, o meglio all’ippodromo di Longchamp al Bois...
Era solo gennaio scorso (non sapevamo ancora che di lì a poco l’umanità avrebbe ricevuto un primo avviso di sfratto) quando con Giovanni Gamberini abbiamo presentato, nella nostra rubrica televisiva ‘A cavallo di libri e dintorni’, il suo ultimo libro “Un designer tra i cavalli-storie da mondi diversi/spunti di vista e punti di svista” – Equitare 2019). Nei limiti di quel quarto d’ora di trasmissione, s’è cercato di dire il più possibile.