GIAVELLOTTO MERAVIGLIOSO CAMPIONE
Ah, quel terreno contrario ! Beh non pensiamoci, è andata molto bene lo stesso… già ma su terreno buono il nostro Giavellotto sarebbe stato buon terzo che è meglio di quarto , oh parliamo di Arco di Trionfo, non so se ci rendiamo bene conto e in un campo ben numeroso, erano in 17 e lui è li che risale stupendo , recupera tutto il possibile , faticando il massimo su quelle zolle umide che si spappolavano sotto i suoi zoccoli invece di restare ben ferme.
Una maledetta testa separa il nostro Campione, spero che nessuno abbia più dubbi, da Sosie che lo scorso anno era quarto ed ora terzo, per dire che si tratta di un cavallo importante . Oltre a Sosie ha davanti i due eroi dell’Arco Daryz e Minnie Hauk.
Che gioia, che meraviglia, viva la Cultura del Turf Italiano capace, anche in un momento non del tutto propizio, di esprimere e sublimare un retroterra di oltre cento anni . Esatto, il retroterra che ci ha concesso fuoriclasse come Ortello, Crapom, Cavaliere d’Arpino ( d’autorità perché lo ha detto Lui) , Donatello, Nearco, Niccolò Dell’arca, Orsenigo, Macherio, Ribot , Nuccio, Molvedo, Ortis, Orange Bay, Patch, Marguerite Vernaut, Rio Marin, Stratford, Tadolina, Mannsfeld, Sirlad, Falbrav, Regional, Electrocutionist, Rakti, Le Vie dei Colori, Ramonti, Worthadd , Sea of Class, Way To Paris parlando di allevati e al netto di quelli che , citando a memoria, ahinoi dimentichiamo, correggeteci subito con piacere.
Aspettavamo come sempre i Giapponesi, i Godot dell’Arco di Trionfo, sono dietro , anche questa volta vinceranno domani. Invece Giavellotto è lì superbo quarto quasi terzo, in barba ai denigratori a prescindere, a coloro che non gioiscono dei nostri sforzi quando coronati da esito probante. Pazienza , era criticato anche il Mago…. Viva Giavellotto, viva il nostro allevamento, viva la Tesa . Ah che splendida passione quella della famiglia Franchini , nel nome della signora Elsa , da poco scomparsa, Giavellotto e compagni tengono altissimo il blasone che saprà mantenersi al top ancora per molto grazie alla passione ereditata dalla figlia .
I nostri Allevatori stanno facendo miracoli, che lo si dica senza mezzi termini. Il loro compito è improbo nel contesto di un Turf mondiale sempre più selettivo, giustamente, eppure siamo ancora lì , dove ci ha portato il genio assoluto di Federico Tesio. La strada Lui la ha indicata chiaramente, apre il cuore scoprire che esiste un gruppo di allevatori italiani che tiene accesa la fiaccola , il fuoco della grande passione, non resta lì a fare la guardia alle ceneri di trionfi antichi.
La famiglia Franchini sa fare le cose alla perfezione, sa circondarsi di collaboratori che sono il meglio in circolazione, pensiamo alla competenza indiscutibile di Franco Castelfranchi ad esempio, e i risultati sono lì a dimostrarlo. Ieri Marco Botti si è superato, la gestione di Giavellotto è stata sempre straordinaria, via si torna ad Hong Kong, evviva. Andrea Atzeni è stato capace di fare più del massimo, su quel fondo infido, accidenti. Giavellotto è un Mastercraftman, uno che ha messo il suo sigillo sulle Ghinee Irlandesi e sulle St James, che è stato secondo di Sea The Stars a York nelle Benson ( per noi sempre tali) .
E’ stallone che con mamma Gerika permette il nick prestigioso Danehill – Northern Dancer, con aggiunta di contributo di Mr Prospector. La sezione materna si costruisce pazientemente , nel nostro paese, grazie a Green Leaves , cui si devono Green Senor e Green Tern che è la madre di Gerika cui dobbiamo Giavellotto. Un campione si costruisce con pazienza , selezionando le madri per almeno tre generazioni.
Si chiama Cultura dell’allevamento. Ecco, a nostro avviso, è molto importante che , oltre a ciò che di meritorio la Istituzione sta facendo, si possa trovare il modo di sostenere a meglio il contesto allevatorio, consentendo il ripristino delle indispensabili e preziose provvidenze per l’allevamento, volano di tanti grandi risultati. Abbiamo fiducia che ciò avverrà.