GABRIELLA INCISA DI CAMERANA: UNA VITA PER LA VITA
Ho conosciuto Gabriella Incisa di Camerana nell'ambito del progetto "Blue Horses – Le chevau en bleu", attraverso i disegni dei suoi bambini speciali esposti a Fieracavalli 2016 per permettere ai piccoli pazienti di partecipare gratuitamente alle sedute di zooterapia nel suo centro ippico tunisino di Mahdia, e sono stata subito catturata dal suo carisma.
Mi ha raccontato storie incredibili che avevano come protagonisti i suoi cavalli, e non solo, e i bambini che hanno visto la loro vita migliorare dopo quell’incontro. Storie che ho avuto il privilegio di scrivere e pubblicare per contribuire a trasmetterne il messaggio.
Sono anche andata a trovarla a Mahdia, per accarezzare i cavalli e i cani protagonisti dei racconti.
Per ricordare Gabriella a un anno dalla scomparsa, avvenuta il 15 ottobre 2024, vorrei condividere un episodio che mostra lo spirito alla base della sua infaticabile attività.Il cortile dell'Ambasciata d'Italia a Tunisi ospita, dal 2016, un Giardino dei Giusti in cui ogni albero viene piantato in memoria di persone che hanno promosso valori di umanità, pace e solidarietà.
Nel 2018 è stato ricordato Mohamed Abid, un tunisino naturalizzato italiano per matrimonio che, nel 2003, sul litorale di Agrigento, soccorse una mamma e i due figli che stavano annegando. Riuscì a portarli in salvo ma perse la vita. Il Presidente della Repubblica Ciampi gli conferì la Medaglia d'oro al valore civile.
L’ambasciatore di Tunisi, oltre che inserire Mohamed Abid nel Giardino dei Giusti, ha istituito un premio in sua memoria da attribuire a personalità che si sono distinte con attività a favore dei giovani.
Il 25 giugno 2018 tale premio è stato conferito a Maria Gabriella Incisa di Camerana perché, con la sua associazione no profit, ha promosso iniziative di inclusione sociale e sensibilizzazione all'autismo, soprattutto infantile, lavorando con ragazzi e le loro famiglie, mantenendo relazioni con corrispondenti associazioni in Italia e in altre nazioni per rendere più incisiva l'azione, anche in ambito di formazione professionale nella filiera equina e negli IAA, gli Interventi Assistiti con gli Animali.
Gabriella utilizzava i cavalli, ma non solo, in maniera differente rispetto alla tradizionale ippoterapia: con lei svolgevano il ruolo di mediatori terapeutici integrando esercizi di ispirazione ergoterapica e cognitivo-comportamentale realizzando una triangolazione tra terapeuta, paziente e animale. ll bambino, catalizzato dalla presenza dell'animale, viene incentivato a collaborare, accelerando la ripresa.
Mettere un bimbo in relazione con un animale adatto alla sua taglia gli offre la possibilità di imparare divertendosi, di acquisire il senso di "rispetto" per sé, per gli altri, per le regole, di socializzare gestendo la pressione esercitata dalle persone, di sviluppare le capacità motorie e gestuali controllando la postura, il movimento e l'equilibrio.
Gabriella, nel corso degli anni, grazie ai cani Sloughi, il levriero berbero, e ai Pony di Mogods, un'antica razza autoctona utilizzata dalla cavalleria di Annibale, entrambi minacciati di estinzione, ha aiutato tantissimi bambini, diversamente abili o affetti da autismo, ma sopratutto le loro famiglie.
In Tunisia mi raccontò che: «La cultura, la solidarietà e la collaborazione possono tentare di arginare la violenza originata da odio e ignoranza solo se affondano le radici nelle nuove generazioni, cambiandole. Conoscevo Gustavo Rol, il famoso sensitivo torinese grande amico di Fellini, Bevilacqua e Zeffirelli, stimato in tutto il mondo da grandi personalità, che investiva le sue doti nelle cause umane e nella beneficenza. Un giorno di tanti anni fa mi chiese che cosa avrei fatto per salvare un bambino. Risposi con enfasi che avrei dato la vita ma lui replicò: “Non dia la sua vita ma si sacrifichi per dar loro una nuova vita”, tracciando così il mio destino in terra tunisina».
In oltre trent’anni di permanenza in Tunisia, Gabriella ha dedicato la sua vita per regalare nuove vite a bambini e alle loro famiglie, ma anche agli animali che ha accolto con sè. Diventati anziani, i quadrupedi sono infatti rimasti nelle sue scuderie a godersi una serena vecchiaia, insegnando con l’esempio il significato della parola rispetto.