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Quest’opera, che, come tutti i lavori importanti ha avuto una lunga e, a volte, sofferta gestazione,nasce dalla profonda esigenza di colmare un vuoto che, come curatori, abbiamo percepito nell’attuale situazione del mondo equestre.
Vi presentiamo due istruttrici che terranno lezioni molto interessanti in occasione di Fiera Cavalli di Verona, stan D6 padiglione 11, presso ACSI EQUITAZIONE IN ARMONIA, che esse stesse rappresentano come docenti della scuola di formazione sportiva.
Nel mio primo articolo sulla bitless parlo di come sono arrivata al punto in cui nasce e cresce un vero binomio, parlo dell’ansia da gara, della fiducia tra me e la mia cavalla, della competizione con me stessa e che mi permette di crescere sempre di più.
Tutti sanno cosa è un assetto o, meglio, dovrebbero esserne a conoscenza per lo meno i cavalieri che montano cavalli a livello professionale ma non è scontato.
L’assetto è fondamentale perché permette di far coincidere il baricentro del cavallo con quello del cavaliere, ciò in quanto si rende necessario il raggiungimento dell’equilibrio del cavallo che, ovviamente, è diretta conseguenza di quello del cavaliere.
Più volte mi sono chiesta se fosse meglio montare con o senza imboccatura e la risposta è sempre stata la medesima. Cosa stiamo montando? Un essere vivente o un oggetto? Il cavallo è un essere senziente che ha una propria intelligenza, un cuore, il proprio modo di comunicare con il corpo.
Mi presento, sono Giulia Gaibazzi, biologa esperta in gestione naturale del cavallo domestico ,quindi anche pareggiatrice dello zoccolo scalzo ( barefoot ), ed istruttrice di equitazione. Nel novembre del 2020 ho preso una cavalla scartata dalle corse di galoppo perché non abbastanza veloce, il suo nome è Keep On Search, scelta tra l'elevato numero di giovanissimi Purosangue inglesi che, per lo stesso motivo, cercano casa. A marzo 2021 Keepy ha compiuto 4 anni, l'ho presa come mia cavalla personale, quindi perché sia un animale d'affezione e da sella, considerando anche l'enorme versatilità equestre di questa razza.
Grazie a internet e ai nuovi mezzi di comunicazione possiamo facilmente raggiungere una quantità enorme di informazioni. Le opinioni circolano veloci e non è difficile trovare pensieri controcorrente che si discostano da notizie e pubblicazioni ufficiali. Ogni individuo ha la responsabilità districarsi tra queste nozioni e, analizzandole con attenzione e con il giusto senso critico, ha l’opportunità di giudicare egli stesso tra giusto e sbagliato, vero o falso.
I pensieri di più individui formano l’opinione pubblica che, si spera, arricchita da una consapevolezza condivisa, in questo mondo mediatico possa gridare così forte da rendere impossibile il non essere udita. Questo è auspicabile e possibile anche in equitazione...Ritengo l’endurance, una disciplina interessante e, se praticata con correttezza, può avere una forte valenza educativa e formativa. Tant’è che l’ho adottata come prima fase di avvicinamento alle competizioni nell’ambito degli iter formativi – interdisciplinari – che ho sviluppato nel corso degli anni presso le scuole di equitazione che ho diretto.