La cultura equestre è libertà
Quest’opera, che, come tutti i lavori importanti ha avuto una lunga e, a volte, sofferta gestazione,nasce dalla profonda esigenza di colmare un vuoto che, come curatori, abbiamo percepito nell’attuale situazione del mondo equestre.
Oggi siamo sempre meno abituati alla scrittura, ma questo gesto così semplice e lento permette, direi amplifica, la capacità di riflessione, per questo, quando Angela Palmitessa mi ha confidato nella nostra prima e lunga telefonata il desiderio di fare qualcosa assieme per la cultura equestre Italiana, desiderio che come, da lei ben espresso nelle pagine seguenti, proviene da una cruda vicenda personale, non ho esitato a proporle un progetto che unisse, in maniera libera e corale più voci.
Gli autori che leggerete nelle pagine di questa miscellanea sono estremamente diversi esattamente come lo sono nella loro generazione e formazione, c’è chei insegna, chi ha fatto le olimpiadi, chi è un cavaliere agonista, chi si occupa di riabilitazione equestre, chi si occupa di monta inglese, chi di salto chi di equitazione classica chi di monta americana etc... ho pensato, ma questo è una caratteristica radicata nella mia persona, che la nostra diversità avrebbe portato a qualcosa di unico che, nel tempo, potrà svilupparsi ed ampliarsi.
Un pensiero trasversale che deve far riflettere e stimolare il lettore ad approcciare l’equitazione non col “sentito dire” o col “mi hanno detto che si fa così", ma attraverso una preparazione personale solida e trasversale che permetta una scelta consapevole appunto ri-pensando i classici e facendo tesoro di tutto ciò che ci è stato tramandato dalla cultura equestre ma alla luce delle nuove scoperte scientifiche relative alla biocinetica ed alla biomeccanica del cavallo.
Ma come diceva Dupaty de Clam nel 1776 per montare a cavallo non basta la scienza, bisogna fare della scienza un’arte, e per fare arte ci vuole cuore, bisogna altresì trasformare tutta la solida arte teorica in sensazioni come avrebbe detto Pierre Chambry o “equitare con sentimento” come avrebbe detto Gincarlo Mazzoleni ecco perchè la conoscenza, attraverso l’ascolto, può permetterci di traformare azioni prettamente meccaniche in qualcosa di superiore, oserei dire trascendentale.
I testi si sciolgono tra tratti di storia dell’equitazione, filosofia equestre, fino a spunti di tecnica equestre in senso più specifico. Una lettura che ha come scopo primario quello di ampliare il punto di vista del lettore fino a plasmarne il pensiero.