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MERANO. Maia è pista sempre attenta alla cultura, alla tradizione dell'ostacolismo con i suoi eroi, cavalli, fantini e allenatori. Domenica prossima Merano ricorda Chivas Regal, il campione del Gran Premio del 1974. Lo fa con una listed in siepi per cinque anni ed oltre sui 3500 metri della pista in otto.
TORINO. Mercoledì 3 agosto l’Ippodromo di Vinovo dà appuntamento a tutti per l'ultima serale prima della breve pausa estiva con il trotto a Torino. Una serata nobilitata dalla Tris Quarte Quinte, il Premio Selleria Artigiana Gavioli, un doppio km con i cavalli sui tre nastri da 2.060 a 2.100 metri.
Per gentile concessione di Trotto e Turf, continua su cavallo2000, il racconto dei grandi personaggi (uomini e cavalli) del galoppo tratteggiato dalla penna di Mario Berardelli, il nostro punto di riferimento per il turf declinato a cultura e tradizione.
Era il 28 gennaio 2001. Sono passati vent’anni. Varenne vinceva a Parigi il Prix d’Amérique, la corsa faro dell’inverno europeo del trotto. Varenne quel giorno è una meraviglia della natura, un trottatore con la stella bianca sulla fronte che aveva vinto il Derby a tre anni, per poi dominare la stagione dei quattro anni e battere nel Nazioni la maestosa Moni Maker, conquistando anche il suo primo Lotteria a Napoli...
Torna domenica a Capannelle una classica dal profumo antico, data di nascita 1879. Fino al 1955 aveva la denominazione di Omnium, che ne inquadrava la sua funzione di confronto intergenerazionale. Aprì l'albo d'oro la Francia con Macedonie, cinque stagioni più tardi – è il 1884 – ecco la regale Andreina prendersi la scena e replicare dodici mesi dopo. Due volte ma non in annate consecutive vinse Sansonetto mentre il doppio a seguire fu realizzato da Marcantonio e Tarantella, nelle prime quattro edizioni del Novecento. Nel 1924 Scopas vi si sarebbe rivelato un cavallo di livello internazionale. Infatti andò a vincere la Coupe de Maisons Laffitte e replicò nel Grosser Preis a Baden Baden...
PISA. Domenica prossima i cavalli del Premio Pisa saranno al tondino per la 127a volta. Il regno del purosangue è qui, nell'incanto di San Rossore. Dove la cultura, la passione e la tecnica convivono nella bellezza del luogo per fare ippica come la facevano i maestri. Il mago Tesio, Federico Regoli, Vittorio Ugo Penco, Giannino Milani, Arturo Maggi l'uomo di Molvedo. Grandi trainer dell'epoca che di Pisa amavano le diritture morbide e ben tenute, il tepore del clima. I pini della tenuta conquistarono anche Vincent O'Brien che mandò a svernare a Barbaricina un purosangue di statura internazionale come Sir Ivor...
FIRENZE. Birbone forte e cattivo, Tornese di bionda bellezza, Crevalcore nero e solenne, Steno elegante e concreto. In sintesi, con questi quattro assi immortali, si racconta un albo d’oro. Il libro del Ponte Vecchio, un’autentica miniera di diamanti. Gli anni Cinquanta furono un decennio importante per il trotto a Firenze. La società di corse completava il disegno architettonico delle Mulina, con la tribuna che sarebbe stata inaugurata nel 1960. Inoltre attorno al mondo delle corse si radunavano nuovi e grandi proprietari. Avere i cavalli da corsa era un vanto per gente d’élite e di estrazione facoltosa. Ecco che dichiarano i colori la scuderia Maria Luisa, il cui alfiere era Birbone; la scuderia Valserchio aveva come guidatore Vivaldo Baldi e asso da cuori il moro Crevalcore...
Il 1947 fu il grande anno di Tenerani, il dormelliano conosciuto dai piu’ come padre dell’immenso e unico Ribot ma che ha ragioni tutte sue affinchè le pagine della sua carriera agonistica abbiano posto nella storia del nostro turf. Il suo curriculum in corsa dice di 7 corse a due anni con tre successi dai 1000 ai 1400 metri. Eppure quel cavallo mai amato da Tesio forse per un modello non accattivante non era frutto del caso ma il prodotto di un percorso di studi genealogici del mago di Dormello.
Tenerani era figlio di Bellini, a sua volta erede di Cavaliere d’Arpino, dunque un pedigree raffinato e di alta qualità, fatto in casa, con una linea diretta...