La crisi dell'ippica secondo il Sottosegretario
LA GRAVE CRISI che tormenta l’ippica nazionale non poteva non essere uno degli argomenti di discussione all’inaugurazione della 42esima Mostra Nazionale del Cavallo a Città di Castello, inaugurazione che si è svolta al mattino di sabato 13 settembre prima che un violento temporale si abbattesse sulla città umbra, sconvolgendo il programma della giornata in fiera.
Nella successione di discorsi ufficiali, il primo a trattare l’argomento è stato Goffredo Sottile presidente dell’Unire (Unione Nazionale Incremento Razze Equine). L’ex prefetto di Torino, dopo aver sottolineato il valore della Mostra del Cavallo, si è mostrato moderatamente ottimista: “L’Unire ha avuto problemi con il cambio della coalizione di governo ma non si trova in una fase particolarmente complicata. L’Ente, come tutti sanno, ha un bilancio anomalo: i suoi introiti dipendono dal movimento nazionale delle scommesse che però la stessa Unire non gestisce in maniera diretta. Il calo delle scommesse nell’ultimo periodo ha, ovviamente, determinato forti squilibrii nel bilancio (con conseguente riduzione del montepremi delle corse – ndr). Per quello che mi riguarda e per quello che riguarda il Consiglio di Amministrazione da me presieduto, è escluso che l’Unire sia governata facendo debiti con le banche.”
“La soluzione della crisi – ha detto ancora il presidente dell’Unire – non può essere demandata al solo ministero dell’agricoltura ma può e deve essere trovata dal Governo al completo, cioé con un intervento che chiami in causa tutti i ministeri interessati”.Sottile ha quindi concluso mettendo l’accento sul lavoro nero nell’ippica, un fenomeno di vaste proporzioni che lui ha già provveduto a segnalare al Ministero dell’Interno, e .sui gravi episodi malavitosi che si sono verificati nel trotto in Campania anche negli ultimi giorni.
Antonio Buonfiglio, deputato PdL, ha affermato che il ruolo del ministero dell’agricoltura (di cui egli è sottosegretario) deve essere quello di rafforzare e sostenere l’allevamento del cavallo, indipendentemente dalle corse ippiche, che potrebbero anche restare di competenza dell’Unire ma che, a suo giudizio, non sono strettamente interconnesse con il discorso agricolo e allevatoriale. Viene da chiedersi, a questo punto, come l’ippica abbia potuto autodistruggersi al punto di non riuscire a comunicare alla Classe Politica che le corse sono fondamentali e insostituibili per la selezione qualitativa e che quindi in ogni Paese del mondo qualsiasi strategia per l’allevamento non può in alcun modo prescindere da esse.























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