Riflessioni invernali sul galoppo e l'ippodromo delle Capannelle
Qualche riflessione che possiamo già dire invernale. Immaginiamoci dinanzi al solito caminetto pronti a mettere a fuoco più di un argomento. Del resto, se è pur vero che ormai in inverno il Grande Galoppo è sempre più che mai vivo ma lontano, è proprio questa la stagione che ci consente di allargare lo spettro dei nostri pensieri.
Certo poi è anche il momento giusto per riprendere il piacere della scoperta dei grandi campioni del passato. Lo faremo insieme. Subito una splendida notizia : il Comitato Europeo Pattern si riunirà a Roma ad inizio febbraio. Punto. Cosa significa? Vuol dire che , dopo circa 25 anni, la nostra Istituzione Ippica è riuscita nuovamente ad essere al centro della attenzione, dopo aver recuperato credibilità, ripristinato rapporti importanti, riguadagnato la fiducia degli operatori esteri , grazie al corretto pagamento dei premi in tempi ragionevoli. Lo ritengo un successo il cui valore comprenderemo a pieno nel tempo e con il susseguirsi di tanti altri fatti .
Questo non vuol dire che salveremo lo status delle nostre pattern se non avranno il rating richiesto. Ci mancherebbe. Significa che siamo pienamente di nuovo interlocutori del Galoppo che conta . Un ruolo ed una posizione che , direi proprio, per l’Italia è stata sempre naturale. Per questo la presenza del Comitato a Roma è un successo delle nostre Istituzioni , cartina di tornasole del lavoro penetrante che si sta svolgendo e del quale magari si ha meno contezza immediata.
Per festeggiare, ippicamente e simbolicamente, l’avvenimento il 6 febbraio sarebbe prevista una corsa celebrativa a Capannelle. Già , Capannelle , siamo cosi scivolati nel secondo momento di riflessione. Il 2026 è anche l’anno del centenario della ristrutturazione da parte dell’architetto Vietti Violi, il Renzo Piano degli ippodromi, proprio di Capannelle. Un secolo di Storia che si aggiunge agli oltre 50 anni precedenti.
Nel momento in cui insieme stiamo riflettendo a voce alta, non sappiamo, ahinoi, cosa sarà del nostro amatissimo ippodromo, la mia seconda casa da tempo immemore. Non sapendo ancora nulla , sarebbe da tuttologi ( ne è pieno il mondo) immergerci in analisi, giudizi, previsioni. Dobbiamo attendere gli eventi. Sarebbe un dolore enorme per qualsiasi autentico appassionato a tutto tondo se nell’anno del centenario non si dovesse correre sulla via Appia. Facciamo conto che tutto si risolverà per i meglio.
Il Masaf, nel caso, ha in animo di festeggiare degnamente una ricorrenza che ha una enorme valenza culturale. Non c’è davvero bisogno di dirlo. La pista dove si è esibito Ribot e dove hanno trionfato i fuoriclasse del nostro galoppo : Nearco, Donatello, Cavaliere d’Arpino, Archidamia, Pilade e Crapom , Ortello e Orsenigo, Botticelli e , per carità, fermiamoci. Sappiamo bene tutti i nomi dei grandi campioni , italiani ed esteri, che hanno scandito il divenire di questi 100 anni. Viva Capannelle dunque ! Se tutto andrà per il verso giusto , saranno molte le maniere per celebrare , coltamente, il compleanno.
Mostra, dibattiti, pubblicazioni e quanto altro possibile ma soprattutto, visto che gli anni li compie la pista, ecco che il Masaf ha già predisposto, per il 21 di aprile, altro compleanno storicamente meraviglioso, la disputa a Capannelle del premio Cento Anni di Capannelle. Ottimismo, forza. Ho detto coltamente, esatto.
La Cultura a tutto campo è assolutamente il cuore di un altro argomento di riflessione. Possediamo un vero tesoro di incommensurabile valore , uno scrigno pieno di tesori colti : la Biblioteca del Masaf. Provate ad immaginare il numero di volumi che sono custoditi e repertati proprio nella Biblioteca ministeriale. Provate a dire un numero , a mio avviso non vi avvicinerete mai. Ebbene : 1.000.000, si un milione di volumi, alcuni straordinariamente pregiati, del 500 , 600 e 700. Un patrimonio che si è deciso valorizzare e di far conoscere.
Un percorso iniziato nella sede perfetta , Fieracavalli di Verona, dove è stato presentato ( Cavallo 2000 ne parlerà a parte) il progetto , promosso dalla Direzione Generale per l’Ippica, per la istituzione di borse di studio rivolte a studenti universitari e giovani ricercatori , proprio dedicate allo studio dei tantissimi testi che trattano l’argomento cavallo tra il milione di volumi che si trovano nella Biblioteca. Cultura, la nostra stella cometa !
Che ne dite di un’altra considerazione ? L’ultima di oggi , promesso. Capannelle, due novembre , premio Berardelli, sul palo Dr Omran. Un cammeo prezioso di Agostino Affè, un rampollo di Palace Pier ma , oltre all’elogio strameritato per Agostino, qui la considerazione è un’altra. Il proprietario è il signor Fuad Mahmud Mouni. La connection che si attiva grazie alla vittoria di Dr Omran e la proprietà del signor Mouni ci porta dritti alla Libia. Cominciamo a rifletterci su. E’ fenomeno che non può essere ignorato. Tanti nostri cavalli vengono venduti in Libia. Con il patrocinio dei paesi Arabi , in Libia , tanto in Cirenaica come nella Tripolitania, il galoppo sta diventando una realtà sempre più presente , vitale, in espansione.
Sono stati creati impianti, decisamente moderni, in questo momento sembra evidente che per il galoppo in quello Stato si stia disegnando un futuro almeno interessante. Al momento la connection con l’Italia sembra far pensare ad un mercato , comunque intrigante, solo in uscita da parte nostra. Tuttavia il signor Mouni , espressione di quel contesto anche economico, ha dimostrato attenzione verso il nostro galoppo investendo nel nostro Paese e con successo , grazie al fantastico lavoro di Agostino. E’ un contesto in pieno movimento e fervore. Non trascuriamolo, ovviamente cercando di far lievitare le possibili sinergie in maniera da essere soddisfacenti anche per il nostro galoppo. Vedremo come
























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