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Verona, 7 novembre 2025. «Proprio come dimostrò Muybridge nel 1878, quando scoprì che nel galoppo c’è un istante in cui nessuna zampa del cavallo tocca il suolo, anche la persona con disabilità, attraverso la forza, la passione e la competizione, può sperimentare momenti di libertà» È con questo spirito che il Dott. Leonardo Zoccante - neuropsichiatra infantile dell’ULSS 9 Scaligera e ideatore del progetto di Fieracavalli Riding the Blue - ha inaugurato oggi a Fieracavalli il percorso artistico curato da Anna Lisa Ghirardi “Oltre il suolo”: due mostre che esplorano il legame tra corpo, mente e superamento delle barriere. Good Use of My Bad Health di Claudia Amatruda, nella hall di Palazzo Uffici, invita a riscoprire la potenza generativa della fragilità attraverso opere immerse nella materia e nell’acqua, che aprono lo sguardo a uno spazio sospeso dove la difficoltà si fa possibilità. Rise Again. Paralympic Games di Emanuele Broli e Laura Predolini, al Padiglione 4, raccoglie invece gli scatti di anni di Paralimpiadi, immortalando gesti e azioni che raccontano coraggio e rinascita. Le stesse emozioni che si ritrovano nelle storie e nei progetti sociali che Fieracavalli - in programma a Veronafiere fino a domenica 9 novembre - sostiene e ospita ogni anno all’interno del quartiere fieristico, così da accendere i riflettori su realtà in grado di mostrare il potere del cavallo di unire, sostenere e trasformare profondamente la vita delle persone con cui entra in contatto. Come nel caso di Beatrice Tambini e Ivan Mattei, protagonisti delle esibizioni di Paradressage in AREA A, che hanno trovato in questo straordinario animale un alleato sportivo, ma soprattutto un compagno di libertà. Se Beatrice - grazie al rapporto con il suo cavallo maremmano – ha sfidato ogni prognostico medico diventando campionessa regionale in questa disciplina nonostante l’artrogriposi, il trentaduenne con emiparesi spastica Ivan ha trovato in sella una nuova direzione, trasformando la fatica in forza e la disciplina in risultati che lo hanno portato fino alle qualifiche internazionali. Ma il potere curativo del cavallo può manifestarsi anche solo accarezzandolo, guardandolo o standogli accanto - persino in un ambiente come quello fieristico - come racconta Isabella, referente di Sbandieratori e Musici di Borgo San Martino di Saluzzo, associazione tra le poche in Italia a insegnare questa disciplina anche a giovani con disabilità. «Essere a Fieracavalli per noi è importantissimo, qui i ragazzi trovano un luogo in cui sentirsi parte di un gruppo, esprimersi, crescere e lavorare sulla loro concentrazione, coordinazione e fiducia. Il rapporto con i cavalli e con l’ambiente della fiera li aiuta moltissimo: l’animale non giudica, accoglie, ascolta. E vedere tutti loro sfilare davanti al pubblico dimostra che la tradizione può essere inclusiva, aperta e capace di dare valore a tutti.» Da storie come queste e da molte altre presenti in fiera - a partire dai ragazzi di Ape’n Down fino ad ASI Discipline Integrate e al Paradriving - la manifestazione ha deciso di creare, a partire da questa edizione, un’area in cui grandi e piccoli possano scoprire come l’incredibile connessione che lega uomo e cavallo sia fonte di benessere non solo fisico, ma anche mentale. Healthcare & Leisure, questo il suo nome, propone laboratori e attività che uniscono gioco, apprendimento e inclusione sociale: dal contatto con gli asini di Massimo Montanari e Aria Aperta, ai progetti educativi di HOltre fino al nuovissimo progetto Accademia Fieracavalli-USA. Il nuovo progetto di Fieracavalli - coordinato da Michele Marconi, psicologo dell’Ospedale Santa Giuliana e da Giuliana Marple, docente all’Università dello Utah - è un percorso formativo esperienziale che guarda al cavallo in modo non tradizionale, così da insegnare a tutti, non solo a chi lavora nel mondo equestre, l’importanza di un approccio naturale al cavallo e lo studio del potere “curativo” di questo straordinario animale. «Questa Accademia è un’ottima occasione, per chi ama il cavallo e vuole fare della sua passione un lavoro, di acquisire competenze concrete e innovative per imparare non solo a comprendere il cavallo e comunicare con lui nel rispetto etologico, ma anche di scoprire come la relazione con l’animale possa essere d’aiuto per gli altri: partendo dagli atleti, fino a persone con difficoltà di qualsiasi genere», spiega Michele Marconi, co-fondatore del progetto. Il progetto prenderà avvio in tre centri italiani per poi avere il suo completamente nello Utah dove «abbiamo già oltre settanta cavalli ospitati in un centro di recupero all’avanguardia, che rispetta il cavallo prima di tutto. Sarà un luogo di formazione, ricerca e incontro, con il supporto di professori, neurologi e scienziati impegnati nello studio del potere curativo del cavallo e della relazione uomo–animale.» Conclude Giuliana Marple.
Sui Nebrodi, nell’Area attrezzata di Contrada Bosco, a Caronia, il 21 settembre si è svolta la seconda giornata della manifestazione Sapori in Sella, Festival Siciliano della Cultura Equestre, organizzata con successo dalla A.R.E.A.S. (Associazione Razze Equine e Asinine Siciliane), Associazione no profit che si batte in favore delle specie equine autoctone della biodiversità siciliana, sotto la direzione instancabile della presidente dell’associazione Felicia Sciortino e del segretario Sebastiano Foti, in collaborazione con il Comune di Caronia e con il patrocinio dell’ENGEA.
Verona, Fieracavalli si prepara a celebrare l’edizione 125, in programma a Verona dal 9 al 12 novembre, partendo da ciò che le sta più a cuore: il comfort di espositori, visitatori e cavalieri, ma soprattutto il benessere degli oltre 2.000 cavalli presenti durante la manifestazione.
In un recente convegno svoltosi nell’incantevole cornice del castello di Susans, una dimora rinascimentale che non ha nulla delle classiche fortezze friulane e si presenta come una serena dimora di famiglia con un grande parco dotato di un’acustica straordinaria circondato da boschi e prati dove si può immaginare di veder apparire piccoli branchi di cavalli in libertà- in questo luogo di sogno dicevamo, si sono dati appuntamento veterinari e clinici umani, esperti di scienze naturali ed umane, etologi, anatomo-patologi, paleontologi, per confrontarsi su una tematica emergente che travalica l’universo antropocentrico e che riguarda le problematiche inter specie: l’empatia.
Sono aperte le iscrizioni al Corso propedeutico in Interventi Assistiti con gli Animali, che si terrà presso l’Ospedale di Niguarda nei giorni 4-5-6 ottobre 2019.
Il corso è organizzato dall’ASST Grande Ospedale Metropolitano Niguarda, che da più di trent’anni lavora in questo campo attraverso il Centro di Riabilitazione “Vittorio di Capua”, in collaborazione con l’Agenzia di Tutela della Salute di Brescia e con l’Associazione Amici del Centro di Capua.Molti di noi hanno avuto delle esperienze con gli animali e probabilmente, anche chi queste esperienze non le ha vissute, avrà avuto modo di osservare un’interazione fra un uomo e un animale. Probabilmente, a molti, in questi momenti saranno affiorate queste domande: Che cosa succede fra di loro? Come fanno a capirsi? Che tipo di relazione creano?
La relazione uomo animale è millenaria e la natura della convivenza ha cambiato forma nei secoli.Parlare di interventi assistiti con il cavallo e non pensare a tutte le possibili correlazioni che quest’animale evoca nella psicologia del profondo è quasi impossibile: analogamente è altrettanto facile “banalizzare” i contenuti emotivi che la relazione uomo animale attiva e non farne quindi il corretto uso terapeutico. L’incontro organizzato venerdì 7 luglio presso l’associazione MinD – Mettersi in Discussione di Roma, con la supervisione scientifica dell’Istituto Superiore di Sanità e la collaborazione del Gruppo Italiano Paraequestre si proponeva proprio questo: provare a ipotizzare una traccia di lavoro per chi sa bene che una “scuola” di psicoterapia assistita con il cavallo non esiste,
Un vecchio mulo con un nome battagliero: Iroso. Un meraviglioso stallone che ha fatto onore al suo cavaliere, vincendo la medaglia d'oro in salto ostacoli alle Olimpiadi di Rio, e che nelle scorse settimane è stato ritirato dalle gare: Big Star. Due equidi, certo. Ma lontani che più lontani non si può. Per morfologia, per attitudini, per destino. Eppure, ad unirli, c'è un elemento che li accomuna. Il lavoro che ambedue hanno compiuto con l'uomo. Per l'uomo.





























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