L'empatia al centro della relazione uomo-animale
In un recente convegno svoltosi nell’incantevole cornice del castello di Susans, una dimora rinascimentale che non ha nulla delle classiche fortezze friulane e si presenta come una serena dimora di famiglia con un grande parco dotato di un’acustica straordinaria circondato da boschi e prati dove si può immaginare di veder apparire piccoli branchi di cavalli in libertà- in questo luogo di sogno dicevamo, si sono dati appuntamento veterinari e clinici umani, esperti di scienze naturali ed umane, etologi, anatomo-patologi, paleontologi, per confrontarsi su una tematica emergente che travalica l’universo antropocentrico e che riguarda le problematiche inter specie: l’empatia.
Il convegno pur avendo una caratterizzazione “ibrida” dal punto di vista comunicativo, si sono infatti alternate relazioni in presenza e contributi video, ha generato un dibattito intensissimo del quale la stessa organizzatrice si è stupita per prima !!
Il tema dell’empatia esposto da clinici e terapeuti dell’umano e da esperti del mondo animale ha condotto tutti quasi in modo impercettibile e inizialmente pressoché inconsapevole, a travalicare sia alcune ovvietà che riguardano la pet - therapy che alcune ovvietà inerenti la cura medica e clinica .
Riguardo alla prima tematica si è riflettuto sul fatto che la pet - therapy debba essere basata esclusivamente sull’addestramento degli animali. Niente di più falso. L’addestramento finisce così più per assomigliare alla strumentalizzazione dell’animale al servizio dei cosiddetti utenti , per il loro esclusivo benessere, e non ad alimentare e promuovere un percorso di reciprocità in cui anche l’animale trae beneficio relazionale, serenità, rilassamento, consapevolezza, rigenerazione emotiva.
Per questo si è ritenuto che siano imprescindibili alcune precauzioni nella selezione degli utenti e non solo in quella degli animali destinati alla pet.therapy su cui i formatori pongono sempre l’accento , magari escludendo, a prescindere, alcune razze di cani o particolari tipi di quadrupedi .
Ad esempio si è lungamente discusso sulla opportunità di escludere dalla pet therapy coloro che siano stati riconosciuti come autori di atti di violenza o di abbandono nei confronti degli animali ma ci sono anche altre considerazioni da fare. Chi usufruisce dell’ausilio dei cavalli a scopo terapeutico o di sostegno fisico-psichico deve essere messo in grado di attivare in modo reciproco forme di empatia nei confronti degli animali esprimendo nei modi che gli sono consoni affetto vicinanza riconoscenza: sta al terapeuta valorizzare questi percorsi
L’importanza dell’empatia e la reciprocità di questo sentimento questo vale anche nella cura delle persone. Il medico che cerca di instaurare col paziente una collaborazione terapeutica, un’alleanza per la cura, deve poter trovare nel paziente una punto di “ancoraggio”, di vicinanza, di condivisione verso un benessere condiviso , come recita il titolo del convegno, attraverso i percorsi del prendersi cura.
Nel grande pallium il mantello da cui prendono il nome le cure palliative deve esserci posto per la reciprocità orchestrata e nutrita dall’empatia che è essenzialmente “attentio", sguardo reciproco dell’uno sull’altro, stimolo alla percezione della totalità della persona, fiducia, collaborazione nella relazione di cura attraverso un reciproco “prendersi cura” che non è solo del medico nei confronti del paziente ma anche del paziente che si affida al medico CONSAPEVOLMENTE e non passivamente e dunque impara a dialogare, a comprendere.
Le cure palliative stanno seguendo percorsi nuovi ed inediti che non hanno più a che vedere solo con le fasi terminali della malattie oncologiche, né soltanto con la somministrazione di farmaci ma con interventi che riguardano il benessere psico-fisico emotivo e relazionale dei pazienti e che intervengono anche nella fase di somministrazione di cure molto impegnative e con possibili complicanze come, in ematologia, le terapie cellulari CAR-T.
Un ulteriore aspetto importantissimo per le tematiche che abbiamo affrontato nel convegno e che intendiamo approfondire nella pubblicazione che seguirà a breve, riguarda anche gli animali, e l’accompagnamento nei percorsi della malattia e del fine vita, nonchè l’attenzione ai loro bisogni nelle fasi delicate dell’esistenza come gli interventi chirurgici .
E 'di pochi giorni fa la notizia che un famoso musicista americano dopo avere abbandonato i concerti in una sorta di auto pensionamento, ha pero continuato a suonare per i cani abbandonati o maltrattati. Sappiamo bene quanto la musica sia di conforto anche per i cavalli, li rassereni infonda loro rilassamento e calma.
Un altro aspetto importante è la relazione affettiva ed emotivamente partecipativa che gli umani possono rivolgere agli animali ad esempio attivando percorsi relazionali quando essi attraversano momenti difficili di separazione dai loro compagni.
E il caso di due oche separate a causa dell’intervento del maschio cosa che ha determinato la conseguente sofferenza della femmina. Entrambi i soggetti hanno tratto giovamento dal fatto che i veterinari abbiano deciso di consentire loro di interagire, anche se attraverso un vetro, rendendo possibile la condivisione del percorso di convalescenza.
Anche chi scrive, attraverso la collaborazione del veterinario, ha potuto dare aiuto e conforto alla propria cucciola permettendo alla sorella di starle vicino durante un intervento difficile e complicato. Il recupero è stato velocissimo e contrariamente ad ogni aspettativa la cagnolina si è rimessa in piedi rapidamente ed è giunta a casa con le sue zampe.
E infine è cosa nota, ma proprio in questi giorni mi è capitato di sperimentarlo in prima persona, il comportamento dei cavalli quando uno di loro in un branco spontaneo o artefatto - (le così dette pensioni per cavalli) sta male o mostra sintomi di un qualche pesante disagio . I suoi simili lo circondano, si stringono a lui, dimostrano di essere empatici. Spesso purtroppo gli uomini ostacolano questi comportamenti dimostrando una scarsa conoscenza delle dinamiche emozionali e comportamentali di questi nostri antichi compagni. E’ quindi sempre più importante, da parte di quanti li amano e li rispettano dare vita ad incontri, come quello appena trascorso, che approfondiscano la conoscenza della vita emotiva di uomini ed animali.