Trasformare in legge la "PROPOSTA LUCCHINI" ultima chance per l'ippica
Trotto e galoppo, nel mondo, vanno verso la progressiva abolizione della frusta. Lo si fa per rispetto dei cavalli ma anche -e in certi casi soprattutto- per poter vendere il prodotto ippica al grande pubblico, ora animato da nuove sensibilità in quel senso.
In Norvegia sono molti anni che la frusta al trotto è vietata per legge, nel galoppo svedese non può essere usata per colpire il cavallo e in generale nell'ippica scandinava cultura e norme vanno d'accordo nel non utilizzarla, in Australia ci sono pene severissime e il progetto è di vietarla del tutto, nel galoppo americano, specialmente in alcuni Stati, si va verso l'abolizione e parrebbe perfino in Inghilterra dove intanto, da ottobre, non si potrà più assestare colpi dall'alto e in posizione dritta e dove si è già comunque limitato il numero massimo di frustate consentito.
La novità più clamorosa in Francia. Oltre alla norma di inizio anno che prevede sanzioni e appiedamenti per fantini, cavalieri, jockette ed amazzoni che colpiscono il cavallo in gara più di 4 volte, France Galop, l'ente che sovrintende Oltralpe le corse dei purosangue, ha stabilito che i cavalli colpiti con la "cravache" per 9 o più volte saranno squalificati immediatamente e tolti dall'ordine d'arrivo anche ai fini del pagamento delle scommesse.
E in Italia? In realtà in Commissione Agricoltura alla Camera è depositata la proposta di legge Lucchini, più nota ai media e al grande pubblico come Legge Primavera , che prevede la graduale abolizione della frusta, una seria guerra al doping, il divieto di macellazione, la pensione per i cavalli anziani e/o a fine carriera e una rifondazione del sistema imperniata proprio sui cavalli e il loro benessere, ai fini ulteriori di un rilancio pieno del settore, anche dal punto di vista economico e di recupero di vecchi -e soprattutto nuovi- clienti e posti di lavoro qualificati, anche attraverso la formazione.
"Una proposta prima di tutto di civiltà -ha spiegato Vittorio Feltri- e di giusta riconoscenza per i cavalli, senza i quali, l'uomo non sarebbe mai uscito dalle caverne"
"Il benessere dei cavalli -spiega l'onorevole Cesare Ercole (nella foto collage)- con in primis l'obbligo di rispetto e una guerra senza quartiere al doping e ai dopatori seriali, è il punto di partenza ma anche quello di svolta perché una volta trasformata in legge la proposta di Elena Lucchini, obbligherà al necessario stravolgimento della programmazione e da subito alle riforme necessarie, cominciando da quella delle scommesse e dalla classificazione degli ippodromi.
La "Primavera" -insiste Ercole- è indissolubilmente legata a un piano industriale integrato che, realizzato in toto ed in tempi ragionevolmente brevi, prima salverà la barca che sta letteralmente affondando e poi la riproporrà come grande opportunità per l'intero Paese, con investimenti sagaci in ristrutturazione, marketing e comunicazione ed enorme risparmio di soldi pubblici, quindi dei cittadini, attualmente sprecati nella migliore delle ipotesi e in pratica distribuiti -e male- ai soliti amici ed amici degli amici".
Ercole spiega che "la proposta Lucchini è l'ultima occasione per l'ippica italiana e va promossa in Parlamento, in modo trasversale, dalla Politica con la P maiuscola. Non con regolamenti interni al settore, non secondo i desiderata di burocrati, prenditori e di sedicenti ippici che hanno contribuito a ridurre il comparto in agonia, allo stremo e al disinteresse della gente. Poi, uomini e donne di cavalli non in conflitto d'interesse, avranno spazio nei nuovi enti tecnici, nelle giurie, per la formazione ma le regole vanno imposte per Legge e in particolare da questa, magari migliorabile in qualche piccolo punto in sede di approvazione parlamentare ma decisamente inattaccabile per intenti, approccio, finalità, modi ed efficacia degli interventi".
"L'alternativa -conclude- sono la deriva totale e l'immobilismo, cui seguirebbero l'erosione economica e l'eutanasia anche culturale del sistema ippico. A meno che qualcuno non voglia sostenere che la classificazione e la remunerazione degli ippodromi la possano e la debbano scrivere gli ippodromi, la riforma delle scommesse i concessionari e la lotta al doping dettata da chi, i cavalli, li droga".