Torino chiede un ''tavolo'' con Finanze, AAMS e UNIRE
HIPPOGROUP TORINESE comunica: "Guido Melzi d'Eril, amministratore delegato dell'Ippodromo di trotto a Vinovo, ha il “vizietto” di essere stato alla guida dell'ippica italiana per alcune volte e di essere tuttora un leader credente, una persona di cultura e di impegno ideologico verso questo mondo.
Al governo dell'UNIRE ha provato a fare infinite cose sbattendo inesorabilmente contro quella macchina occulta che si legge "ma chi c'è dietro il muro?". E questa macchina continua a produrre messaggi, ma soprattutto danni.
Così, di fronte all'evidenza, ad un elemento scommessa sempre meno appagante per il giocatore (ed il -20% del gioco nel mese di gennaio è l'ennesimo segnale drammatico che riceve l'amministratore) e ad un programma 2011 costruito senza logica, l'imprenditore che combatte sempre con coraggio per difendere gli interessi dell'intero sistema, proprio compreso, non ci sta più:
"Appare evidente che tra AAMS (i Monopoli di Stato che gestiscono il mondo del gioco - ndr) e il Ministero delle Finanze c'è un disegno strategico che si riflette sulle scelte e conseguentemente sulla vita dell'ippica. Allora, chiedo, per cortesia, che ci venga detto qual è questo disegno strategico. Chiedo l'istituzione di un tavolo di lavoro tra le forze del denaro e le forze politiche e il Governo dell'ippica, perché vengano messi sul tavolo i nostri problemi, con il preciso intento di capire. Se non li affronteremo, noi non potremo fare altro che morire. Anche perché le scelte del Governo dell'ippica sono disarmanti: si è detto che sono state adottate per non distruggere i piccoli, la verità ha un'altra pelle, che queste scelte fanno morire i grandi.
"Abbiamo avuto politici in sella per 5 minuti, poi sostituiti da altri, tutti con le loro idee mai congiunte, ora abbiamo comunicazioni divergenti dai nostri elementi del governo, che dicono l'uno e l'altro cose totalmente diverse. Ma a quale film stiamo assistendo? Ad un film dell'orrore che porterà inesorabilmente tutti nel baratro. Un bel dramma all'italiana che ha una sua natalità, dieci anni fa, quando il Governo si è portato via le scommesse dell'ippica per la gestione diretta, e da allora, solo casino, infinito e distruttivo casino.
"Vogliamo osservare la situazione dei principali ippodromi italiani? Concordato preventivo a Roma, Napoli con esubero personale, Follonica chiuso, Milano trotto venduto, Torino in evidente difficoltà con contratto di solidarietà tra i dipendenti. Un imprenditore di fronte a questo guaio palese deve poter reagire a difesa del proprio ruolo, del proprio consiglio di amministrazione e del mondo che rappresenta. Un imprenditore ha non solo il diritto ma soprattutto il dovere di difendere e di difendersi, ecco perché chiedo un tavolo di confronto per dare un senso a quest'ippica, coinvolgendo tutte le forze sovrane del discorso, ma dico di più, un imprenditore, in assenza di garanzie strutturali deve scegliere altri percorsi.
Leggo che il trotto olandese ha superato brillantemente un test di corse abbinate al trotto francese, con un introito medio di gioco per corsa di 500.000 euro. La Francia sta tramutandosi sempre di più nel centro operativo del trotto europeo, ha consolidato rapporti con Belgio e Svizzera. La Francia è a due passi dall'Italia ed il trotto piemontese ha un dialogo continuo e costante con le piste transalpine, e gli ultimi risultati spiegano che il rapporto professionale è pertinente. L'idea di poter girare la nostra esistenza su prodotti ippici consolidati, legati ad una storia vera, strutturata e governata, comincia a fare capolino.
"Il mondo cambia e l'ippica, uno spettacolo sciupato, ha diritto di cercare nuovi amici e nuovi percorsi operativi. Siamo nel regno della comunicazione televisiva, potremo essere prodotto per i casinò, per le navi in crociera, e perché, no, per il trotto francese. Pensare di affrancarsi con chi sa far, bene, il proprio lavoro, di diventare partner d'industria di chi sa di cosa stiamo parlando, è un gesto degno della qualità che Torino possiede".
Il comunicato è firmato da Mario Bruno























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