Galoppo e Trotto non vogliono ippodromi-casinò
COMUNICATO delle associazioni di categoria del Galoppo e del Trotto: “Allarmate dal perdurare di una crisi che mette in pericolo l’esistenza dell’ippica nazionale e dalla possibilità che gli ippodromi possano essere trasformati in meri casinò a danno della selezione, allevamento e spettacolo ippico, ritengono improcrastinabile una riforma del comparto che contenga i seguenti imprescindibili requisiti:
- la presenza delle categorie ippiche nella Governance del settore
- la garanzia dell’ammontare del montepremi e delle risorse all’allevamento (come previsto dalla Legge n. 2 del 28/01/2009);
- l’assoluta autonomia da soggetti con interessi economici nel settore degli organismi predisposti alla certificazione e trasparenza delle corse
- la rivisitazione della scommessa ippica attraverso l’inserimento di correttivi necessari ad un immediato rilancio
- la previsione di un imponente piano promozionale dell’intera filiera ippica.
"Le Associazioni firmatarie ritengono che i punti sopra riportati siano da inserire all’interno di qualsiasi strumento legislativo atto alla sopravvivenza e al rilancio del settore”.
A proposito dell'assegnazione da parte dell'ASSI della concessione per la Tv delle corse dei cavalli, Attilio D'Alesio pressidente di Coordinamento Ippodromi "esprime forti perplessità in ordine alla opportunità - innanzitutto - di dare seguito alla procedura di pubblica evidenza nonostante la intervenuta soppressione dell'Ente ad opera del D.L. 87/2012. In particolare, si evidenzia che la prevista durata dell'affidamento (sei anni ) impedirà - di fatto - all'Amministrazione che subentrerà alla cessata ASSI, di determinare autonomamente le modalità di gestione del servizio adeguandolo alle concrete esigenze del settore ippico".