Fieracavalli, grande successo per il convegno Cavallo e Benessere
A Fieracavalli si è svolto un interessante convegno dal titolo “Cavallo e Benessere – Interventi Assistiti con Animali e il ruolo dei Mini Pony” con l’obiettivo di offrire a famiglie, operatori e istituzioni una concreta occasione di confronto sugli Interventi Assistiti con Animali (IAA) e le normative che lo regolamentano.
Gli IAA comprendono un insieme di pratiche terapeutiche, educative e riabilitative che prevedono la presenza dell’animale quale mediatore tra paziente e l’equipe di professionisti. Oggi è una realtà riconosciuta per i risultati sorprendentemente positivi che raggiunge.
Gli IAA possono essere svolti con cani, gatti, conigli, asini e cavalli. A Verona si è parlato di una razza equina particolarmente adatta a tali interventi, il Mini Pony Summano, un cavallino in miniatura alto circa 60 cm. La sua dolcezza e le piccole dimensioni ne favoriscono l’ingresso nelle strutture ospedaliere, nelle RSA, nelle scuole e in tutti quei luoghi in cui le dimensioni di un cavallo ne limita l’accesso.
Il prof. Gianluca Esposito dell’Università di Trento ha parlato della capacità degli IAA di migliorare la qualità della vita delle persone con neurodiversità, non solo con riferimento a bambini e adolescenti ma anche di adulti e anziani. Occorre creare sinergia tra competenze che arrivano da ambiti diversi con l’obiettivo del benessere fisico, mentale e sociale e non solo del superamento di malattie.
Il cavallo è un animale empatico, sensibile alle emozioni umane: favorisce calma, senso di cura, responsabilità e, soprattutto, non giudica ma accompagna. La sua comunicazione non verbale produce benefici emotivo-relazionali quali il rinforzo dell’autostima, la riduzione di stress e ansia, la sperimentazione del rispetto di tempi e spazi e la possibilità di esprimere competenze e potenzialità.
Il prof. Leonardo Zoccante, dell’azienda Ospedaliera Universitaria Integrata Verona, ha esposto i positivi risultati di esperienze cliniche con bambini che si sono trovati a coordinarsi e sincronizzarsi con il movimento del cavallo, motivati dallo scambio emozionale con l’animale che li ha spinti ad aprirsi con gli altri e l’ambiente.È necessario che chi opera in questo delicato settore sia un professionista capace di garantire benessere all’animale e competenza al paziente.La dr.ssa Laura Contalbrigo, veterinario dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie, ha esposto la normativa del settore ricordando l’esistenza di un Registro Nazionale IAA di professionisti e operatori qualificati a cui potersi rivolgere (Digitale Pet IAA), mentre la dr.ssa Roberta Vitali, veterinario dell’Agenzia Tutela Animale dipartimento di Brescia, si è dedicata all’aspetto del benessere animale.
Il momento più suggestivo dell’incontro, organizzato dall’Allevamento Mini Pony Summano di Alberto Carollo, il più grande Italia, in collaborazione con la Regione Veneto, è stato quello in cui gli operatori di IAA hanno raccontato le esperienze sul campo.Innanzitutto il convegno è stata l’occasione per regalare un mini pony a Elisabetta, una bimba di 11 anni nata con una grave cardiopatia congenita che l’ha costretta a subire diversi interventi al cuore e ben due ictus che hanno causato una emiparesi al lato sinistro del corpo. Il padre della ragazza ha raccontato che, dopo anni di fisioterapia con risultati insoddisfacenti, la svolta è avvenuta grazie al cavallo, che le ha consentito di rinforzare l’apparato muscolare, di migliorare la postura e muovere piccoli passi con adeguato sostegno. La relazione con il cavallo ha regalato il sorriso ad Elisabetta e alla sua famiglia, permettendole di aprirsi alla vita e donandole una qualità di vita migliore.
Dagli Stati Uniti è arrivata Mary Rose Gullet che ha raccontato la sua esperienza. Da piccola ha superato una serie di traumi con i pony e, diventata adulta, ha comprato una pony per la figlia. Honey si è dimostrata una cavallina speciale e il suo carattere particolare ha spinto Mary Rose a dar vita ad una associazione, la Honey’s Mini Terapy Adventures, con cui svolge attività di IAA negli ospedali, nelle RSA e nelle scuole. Oggi dispone di 14 mini pony con cui raggiunge sempre più persone. La presenza dei cavallini regala benessere a tutti coloro che incontrano, non solo ai pazienti ma anche ai loro parenti e al personale medico e ospedaliero che riesce a scaricare la tensione dovuta alla delicata attività svolta. Tutti escono dagli incontri col sorriso sulle labbra, pronti ad affrontare i successivi impegni con un atteggiamento diverso.Durante una visita in una RSA, Mary Rose ha visto un’anziana signora accarezzare il pony e iniziare a raccontarle le sue esperienze coi cavalli quando era giovane. Avrebbe voluto diventare un fantino ma dovette rinunciare perché a quell’epoca alle donne non era consentito. A poca distanza da lei c’era una signora visibilmente commossa. Era la figlia che raccontò a Mary Rose che la madre era affetta da una grave forma di Alzhaimer: erano cinque anni che non sentiva pronunciare il proprio nome ed era avvenuto quel giorno grazie alla presenza del pony, che aveva “risvegliato” la sua mente.
In Italia abbiamo una struttura di eccellenza presso l’Ospedale Niguarda di Milano: si tratta del Centro di Riabilitazione Equestre Vittorio di Capua, che è parte integrante della Struttura Complessa di Neuropsichiatria dell'Infanzia e dell'Adolescenza, nato con l'intento di rispondere all’esigenza di praticare programmi terapeutici adeguati rivolti a pazienti in età evolutiva, utilizzando metodologie e strumenti “non ostili” al bambino.
Alessia Caruso, assieme alle dr.sse Annalisa Roscio e Annalisa Marnoni, ha spiegato che il Centro accoglie ogni anno circa cento pazienti affetti sia da disabilità motorie (paralisi cerebrale infantile, esiti da trauma cranico) sia psichiche e cognitive (autismo, ritardo mentale). In un ambiente più simile a una fattoria che a un reparto ospedaliero, le terapie riabilitative diventano un gioco. La possibilità di osservare e accudire i numerosi altri animali che vivono al Centro (capra, cane, gatti, oche, anatre, pavoni) contribuisce a farne un ambiente allegro sia per i bambini sia per gli altri pazienti dell'ospedale.
La struttura dispone di due maneggi coperti e uno all'aperto, scuderia, paddock, studi, spogliatoi, sala visite, laboratorio e aula didattica.
Secondo quanto indicato dalle Linee Guida del Ministero della Salute, lo staff del Centro è costituito da un’équipe formata da medici, terapisti e coadiutori specializzati in Riabilitazione Equestre; a questi si aggiungono i veterinari e l'addestratore dei cavalli.Completano lo staff i molti volontari che ogni giorno, ognuno con un compito diverso, dedicano il loro tempo ai bambini.
Ultima testimonianza è stata quella di Giorgia Tinelli, responsabile della Fattoria La Rebecca APS-ETS di Fidenza. La struttura nasce come rifugio per animali e conta oggi 264 soggetti tra cui anche cavalli a fine carriera. Giorgia racconta che la fattoria è frequentata da persone di tutte le età. Non solo giovani ma anche anziani. In particolare ricorda una bellissima giornata in cui 45 anziani hanno interagito con i mini pony Summano in una atmosfera di grande gioia e serenità.
Il mini pony presente al convegno donato ad Elisabetta ci ricorda qualcosa di importante, ossia che il ruolo di un cavallo non è solo quello di essere montato e svolgere attività sportive ma che può regalare benessere anche rimanendo a terra con lui.
























.jpg)




