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Agata Christie, forse, sarebbe riuscita a risolvere il delitto di Tor di Valle, l’assassinio di un ippodromo i cui resti giacciono ancora insepolti tra l’erba lungo Via del Mare. Un’ammazzatina (come si dice a Roma) nella quale i maggiori protagonisti - Ippodromi&Città, Luca Parnasi, Unire, Roma Calcio, ippica italiana - hanno ricoperto (a dar credito alle loro versioni) sia il ruolo di vittime che quello di carnefici.
Ancora ciao Rudy. Sei stato l'ultimo maestro senza cattedra (sulla quale non ti saresti mai seduto) di una ridotto ma fantastico gruppo di giornalisti romani sornioni, professionalmente ineccepibili, di una dolce vita capitolina dello sport. Quelli che ti insegnavano il "mestiere" tra un intervallo e l'altro delle corse o delle gare.
Quando arrivò la troupe del film Febbre da cavallo, Tor di Valle era... Tor di Valle, ovvero il tempio del trotto a Roma (e forse addirittura in Italia). La storia la conoscono tutti e ai "cavallari" puri piace mica tanto: è la sublimazione dell'eterna lotta tra la punta (gli scommettitori) e il banco (bookmakers,totalizzatori e via discorrendo) con piccoli imbrogli fatti in casa e inesorabilmente destinati a fallire...
Caro Tor Di Valle, mi ricordo i bei tempi, quelli di un euro piazzato e un euro vincente, quelli delle patatine fritte che uscivano a mezzanotte, quelli delle passeggiate intorno alla pista e delle carezze date di nascosto ai cavalli nelle scuderie. Ricordo il rumore delle mie dita sulla lunga ringhiera che percorrevo fino ad arrivare precisa in asse con l’arrivo. Ricordo l’emozione della dirittura, vista dal vivo e non in tv. Ricordo le urla e i fischi di chi aveva vinto e di chi aveva perso, le seggiole di legno della tribuna, i gradoni di cemento e le scale mobili che non prendevo mai.
ROMA. Il Ministero dei Beni Culturali ha inviato il proprio parere al Comune di Roma evidenziando la " valenza culturale, storica ed architettonica " dell'ippodromo di Tor Di Valle ormai abbandonato dal 2013.
Sono molto interessanti le considerazioni contenute nel suddetto " parere", che riepiloga la storia dell'ippodromo, costruito nel 1959 e rimasto pienamente operativo per 54 anni.
Ora il Comune di Roma sta valutando cosa fare del "progetto Stadio" e nei prossimi giorni ne conosceremo le decisioni.ROMA. Nel gruppo degli ‘anziani’ scesi in pista per contendersi il Gran Premio Turilli a spuntarla è stato il più giovane dei tredici cavalli al via. Uno scatenato Tesoro degli Dei (Prop. Sc. Mary Forever - Allen. Erik Bondo), maschio di quattro anni con in sulky un determinato Vincenzo Piscuoglio Dell’Annunziata, si è infatti imposto nel prestigioso Gruppo 1 intitolato a quello che fu l’anima prima dell'ippodromo Villa Glori con Tino Triossi e poi di quello di Tor di Valle...
La Rappresentanza Unitaria dell'Ippica comunica: "Sul Corriere dello Sport del 31 dicembre abbiamo letto un articolo a firma di Mario Viggiani, nel quale parlando dei continui rinvii della annunciata apertura del Trotto all'ippodromo delle Capannelle viene citata una lettera del 23 dicembre dell' U.O.Sviluppo Impiantistica del Dipartimento Sport di Roma Capitale, nella quale, tra le altre cose, si afferma che a quell'Ufficio "non è mai pervenuto ufficialmente il progetto citato"...
E finalmente venne il Derby-day. Tutti ad Agnano, eppure nel giorno di Santo Stefano non guasterebbe un pellegrinaggio a Tor di Valle per meditare sui resti dell’ippodromo romano di trotto e per onorare in qualche modo un appuntamento che dal 1959 sembrava inamovibile per la città di Roma e per l’ippica italiana in genere. Il Galà del trotto, clou del 26 dicembre e una volta chiamato Gran Premio Gaetano Turilli, è stato ridotto ad essere una delle prove di contorno appunto del Derby-day che quest’anno si celebrerà all’ippodromo...