Cavallo 2000

BOLOGNA. Giovedì dell’Arcoveggio nobilitato dal ritorno di un campione, Urlo dei Venti, vincitore di grandi corse in Italia e all’estero del Prix de Luxembourg. Il figlio di Mago d’Amore, assente dalle piste da un anno e mezzo, indossa la casacca gialla di Gocciadoro, la sua nuova casa da settembre dopo un tentativo in Finlandia di riattrezzarlo per le corse.
Il nuovo  Urlo va in testa tenendo ritmo costante, a due-tre sulky inseguono gli altri...

PARIGI. Spettacolare dirittura d'arrivo nel Prix de Luxembourg, l'internazionale che reggeva il cartellone del sabato a Vincennes. Quattro cavalli su una linea a lottare nei 200 finali e l'acuto vincente, al largo, è stato quello dello spagnolo Trebol. Già in evidenza nel Kymi Grand Prix 2015, il miglior cavallo iberico della storia è stato perfettamente guidato all'attesa da Gabriel Angel Pou Pou e la sua punta in mezzo alla pista ha avuto ragione nel finale di un'eroica Anna Mix, costantemente dentro la corsa, con la francese interpretata da Pierre Vercruysse capace di rispondere a quasi tutti gli attacchi...

PARIGI. Alla vigilia del Prix d'Amérique, il sabato di Vincennes celebra una corsa di valore come il Prix de Luxembourg. Due italiani in lizza nel campo di 11 partenti, con Orione degli Dei e Orient Horse a cercare di rinverdire i fasti di
Exploit Caf, Alesi Om, Solar Effe e Ismos Fp, i successi tricolori nel sabato di vigilia.
Le valutazioni dei tecnici orientate su Anna Mix, piaciuta molto nel Bretagne, seconda sul traguardo dopo percorso allo scoperto. Stimato anche il coetaneo Ave Avis, molto ben guidato. Rispetto per lo svedese Beckman, pur lontano dal suo standard migliore...

CAGNES. E' sventolato il tricolore sul bel pomeriggio di corse, nel tepore della Costa Azzurra, all'ippodromo nizzardo di Cagnes sur Mer. Nel ben dotato - 150 mila euro - internazionale sulla lunga distanza, il Prix de la Còte d'Azur, ha vinto Olmo Holz, figlio di Uronometro che dopo carriera italiana è passato da anziano al training di Vincens Martens. Guidato da un ispirato Christophe Martens, l'indigeno, che si avviava  al paletto dei 2950 metri, con uno scomodo numero 17 e rendendo venticinque metri allo start, ha recuperato in fretta la penalità e sulla lunga dritta finale è apparso ben presto padrone della situazione, tanto che Martens in sediolo poteva permettersi il lusso di levare il frustino al cielo...