Le origini della Federazione Mondiale degli Allevatori del Cavallo Sportivo
Come anticipato nell'articolo dello scorso 3 marzo "La Federazione Mondiale degli Allevatori del Cavallo Sportivo compie trenta anni", cominciano ad apparire sul sito www.wbfsh.com i primi contributi di ricordi storici, di dibattito, di anticipazioni sull'attività della WBFSH.
Prima di costituire una struttura associativa comune, la commissione incaricata decise di creare una piattaforma che potesse consentire ai libri genealogici di conoscersi tra loro. Partendo da un'idea che era già operativa per la Formula 1 e l'industria dell'auto sportiva, si pensò di organizzare una competizione denominata Campionati Mondiali dell'Allevamento del Cavallo Sportivo. La competizione si occupò dapprima del salto a ostacoli e l'anno successivo fu inserito il dressage. Nel novembre 1992 a Maastricht, nei Paesi Bassi, si tenne il primo evento con la vittoria del libro genealogico dell'Hanover con i primi sei cavalli dell'anno. "Allevatore dell'Anno" fu dichiarato Leon Melchior per aver allevato Ratina Z (Campione Olimpico a Barcellona nel 1992), che ottenne il titolo di "Miglior Cavallo dell'Anno".
Dopo il successo del Campionato, furono attuate misure per un avvicinamento e una più stretta collaborazione con la Federazione Equestre Internazionale (FEI). Questo servì a mettere in sicurezza il nuovo Passaporto Internazionale del Cavallo, che includeva informazioni sull'allevamento e l'elenco delle competizioni disputate e dei risultati ottenuti
Si cominciò a lavorare con la FEI sulla costituzione del Campionato dei Cavalli Giovani. Il primo evento del salto fu disputato a Lanaken in Belgio nel 1995, poi si tenne il dressage nel 1999 a Verden in Germania e per ultimo il completo nel 2000 a Le Lion d'Angers in Francia.
Una considerazione: purtroppo non si può non rilevare la marginalità della partecipazione italiana all'attività sportiva del settore, rispetto agli altri libri genealogici e ai cavalli europei. L'Italia difetta anche di una partecipazione alle iniziative di confronto e di dibattito della WBFSH e della FEI, mancanza che, soprattutto negli ultimi anni, è diventata una costante.