Salto ostacoli - Lorenzo di Arabia
Si è venduto tutto, persino Nearco il più grande razzatore del secolo scorso, cui pure il cavallo icona del turf americano, Secretariat, deve i natali. E la moglie Lydia l'ha seguito a ruota cedendo oltre Atlantico il simbolo del galoppo italiano, Ribot. Il credo di Federico Tesio, il padre-padrone dei rossocrociati, era allevare, valorizzare, vendere, ma i campioni della pista gli spuntavano in casa come l'erba di Dormeĺlo e dell'Olgiata.
Il contrario del salto ostacoli azzurro per il quale la cessione di un cavallo equivale al buio profondo, come è successo in questi giorni con il quattordicenne baio olandese F One USA - di proprietà della britannica Poden Farms - che finalmente ha trovato un acquirente dopo l’asta a vuoto di dicembre. La vendita del Kwpn, già sotto la sella dei britannici Nick Skelton e Ben Maher, ha messo fuori gioco Lorenzo De Luca, il blasonato portacolori dell’Aviazione Militare, che avrebbe dovuto partecipare con F One USA alla sua terza finale della FEI World Cup, quella in corso a Riyad (SAU).
“Sarà dura quest’anno mettere insieme una squadra per Piazza di Siena” ha sibilato Marco Porro, selezionatore FISE della più nota specialità olimpica dell’equitazione, quando ha saputo della vendita del baio di De Luca. Tutto sommato non aver invitato al tradizionale Concorso dell’ovale borghesiano il team francese potrebbe tradursi in qualche boccata d'ossigeno in più per il quartetto tricolore nella Coppa delle Nazioni.