Piazza di Siena vista...con gli occhi dei cavalli
Che noia, che barba, che noia dover fare la zia bacchettona: mi vien da ridere, ma evidentemente é il mio turno.
Scelte, decisioni, tempi velocissimi in cui doverle prendere....questo sempre, ormai oggigiorno. Figuriamoci per un cavaliere/ amazzone impegnato in gara!
E guai a lasciar perdere i particolari, i dettagli! Uno dei motivi per cui questo complesso sport é così divertente.
E poi....parliamo bene del campo di Piazza di Siena, dell'ARENA, di piazza di Siena, mettendoci un attimo dalla parte dei cavalli.
Quella porta, quell'ingresso in campo che toglie il fiato.
Un ricordo, un episodio di vita che Vi racconto.
L'anno prima di averla fatta tra gli azzurri, scelti da Piero D'Inzeo con Flamenco, partecipai con il mio bel cavallo italiano alle 2 gare in programmazione per l'allevamento nazionale.
Ebbene: il primo giorno Flamenco, sospettosone maremmano , non avanzava, era preoccupatissimo, batteva più del solito. Conclusione? Non vinsi, arrivai seconda, in quella gara a tempo. Il secondo giorno vinsi la gara a barrage.
Etologia, andiamo un momentino all'etologia.
I cavalli, più sono di classe, più sono dignitosi, meno vogliono fare errori.
Si dicono: rispettosi.
Piuttosto si piantano, scartano.
Il capobranco, la capobranco deve saper trovare, fiutare il pericolo per salvare gli altri. E' il compito che la natura e la selezione gli han dato.
Il bravo addestratore/cavaliere saprà trasformare questi istinti in abilità sportive.
La storia , il passato,nell'ARENA, pesa anche per i cavalli, che la sentono tantissimo, dicevo.
E qui a Piazza di Siena, quando dal piccolo campo di prova, dall'ombra degli alberi si passa sotto quel portone di ingresso, la luce cambia di colpo, figuriamoci oggi con la sabbia silicica, la musica...un botto al cuore! E poi....da quelle colline, da quelle tribune, cosa può arrivare? Un'aquila? Un giaguaro?...
Se concentro tutta la mia attenzione solo sul contare i tempi che separano gli ostacoli uno dall'altro, entrerò in una piccola e ridotta condizione mentale.
Normale contare i passi che separano un ostacolo dall'altro, ci mancherebbe altrimenti...
Lo so, per certuni esiste solo quella dimensione, ma non sono certo dei geni. Fossero dei cavalli si direbbe che hanno i paraocchi. Sicuri che conviene starli a sentire?
Altre sono le priorità che bisogna avere, perchè é il cavallo l'atleta che salta....pertanto studiamolo e rispettiamolo.
Mi dovrò pertanto chiedere sempre e passare al fare rapidamente...Sta spingendo? Ha impulso? E' in equilibrio? E' carico di spalle? E' sereno? E' sciolto? Se faccio così o cosà, lo disturbo?
Indi, liberamente deciderò il "da farsi".
Champions think quickly. Auguri campioni!