La Grande bellezza di Miss e Cavalli tra Rovereto e Padova
Tra il pluripremiato Ristorante Sant'Ilario di Rovereto e il rilanciato ippodromo di Padova a metà aprile è andato in scena uno splendido week end all'insegna della bellezza.
Quella dei cavalli e dell'ippica, come quella delle finaliste dell'edizione 2025 di Miss Ippodromo, grandi protagoniste della due giorni, capaci di portare, per una volta, una ventata di fascino, glamour, sensibilità, talento e approccio femminile anche nel mondo del trotto, in molti altri contesti ridotto ai minimi termini e all'imbruttimento da autoreferenzialità, interessi di parte (e della parte meno nobile e appassionata), privilegi ai soliti noti, assistenzialismo fine a se stesso e clamorosi errori di programmazione e, prima ancora, di comunicazione.
Bellezza anche nei cosiddetti eventi collaterali, a cominciare dalla sfilata di pony e bambini, dall'intrattenimento per le famiglie (peccato il mal tempo della domenica) e per i più giovani e dai momenti di arte e spettacolo, in primis le poesie in musica di Alberto "Caramella" Foà e l'elezione di Miss Padovanelle da parte del pubblico.
Bellissima la sfida amatoriale in sulky del Premio Stelle & Miss (intitolata al ricordo di Helen Comin), dove, rigorosamente senza frusta e per beneficenza (una parte della somma raccolta dall'autotassazione dei partecipanti è già stata consegnata proprio alla Scuola Pony Trotto Le Padovanelle, il resto destinato entro fine esercizio ad altre meritevoli cause), 9 appassionate guide provenienti da tutta Italia hanno dato vita a una corsa esemplare per regolarità e divertimento.
I pronostici erano tutti per la femmina Desdemona Sage, affidata al suo proprietario e allevatore, il piemontese Gianluca Allione ma i due hanno un po' perso la partenza e nonostante un bell'inseguimento non sono andati oltre il terzo posto, alle spalle dell'intangibile (sarebbe stato difficilissimo da battere anche senza i metri regalati in fase di avvio) Eclipse Grif, alle cui redini è potuta esplodere l'incontenibile gioia di Aurelio "Maradona" Caputo, imprenditore campano della ristorazione migrato anni fa proprio a Rovereto e al Sant'Ilario, dove, fino a 3 ore prima della gara, era 'costretto' ai fornelli per i tanti clienti della domenica delle Palme.
Bello, anche e forse soprattutto, il gesto di sportività, congratulazioni e amicizia tra lui e il secondo arrivato, Luca Gambassi (alla guida del sempre più fidato e affidabile Caruso Grad), una stretta di mano appena passato il traguardo, spontanea e significativa.
Venendo alle Miss e alle 6 finaliste di questo speciale concorso così intriso di passione per i cavalli e le varie discipline equestri, detto del ritiro forzato di due tra le favorite (Michela Zampieron e Aurora Giannone, che probabilmente proveranno a rifarsi il prossimo anno) a causa del virus bronchiale che andava impestando mezza Italia, il titolo nazionale, quest'anno intitolato all'Onorevole Cesare "Broni nel Cuore" Ercole probabilmente contento che la fascia -consegnata dalla figlia adorata Letizia- sia andata in Lombardia, è stato conquistato, per una manciata di voti, dalla bergamasca Valentina Bosatta, modella ed artista tv con il cuore rivolto alla musica, all'Oriente e naturalmente ai cavalli, con i quali appena possibile 'scappa' in passeggiata, tra i boschi della bergamasca così come tra le terre vulcaniche dell'Islanda.
Oltre al titolo e alla fascia più ambita Valentina si è aggiudicata quella di Miss Music, come ogni anno assegnata dalla Engine Records di Elisa Alloro, vulcanica e poliedrica forse più dell'immaginabile e a sua volta donna di cavalli a tutto tondo: monta inglese, equitazione, galoppo come proprietaria e allevatrice e trotto come driver amazzone tra le Stelle.
A un'incollatura da Miss Bosatta (che ha costruito il successo sui punti delle Selezioni Web e sulla sfilata in costume a bordo piscina), a un solo tempo di galoppo dalla vincitrice si è piazzata Taika Raulo, nata in Portogallo, con linee di sangue italo-scandinave e in corsa per il Lazio e la 'sua' Roma, dove attualmente vive (dopo aver girato l'Europa e l'Italia sempre seguendo e accompagnando i cavalli) e lavora come fantina ed allenatrice professionista e dove tiene e gestisce -con il suo team- anche da proprietaria, una scuderia sempre attenta, prima di tutto al benessere dei purosangue, puledri ed anziani, in uno scambio di energie, affetto e rispetto reciproci che producono, al dunque, anche buoni risultati in pista.
Taika (autrice di prova di talento premiatissima, anche se più simile a un rodeo che a quella annunciata in sella) è risultata la più 'medagliata' tra tutte e, all'argento di Miss Ippodromo (con un paio di scarpe artigianali made in Fiorangelo) e il bronzo a Miss Padovanelle ha aggiunto l'oro e la fascia di Miss Kessaar (con in dote un buono sconto per una monta del razzatore emergente), quella sempre ambitissima e ricca di contenuti di Miss Cgm (dove si è presa la rivincita proprio su Valentina), il titolo di Miss Stelle (con il bellissimo 'completo' di Mariné Moda Positano) e, soprattutto -presto usciranno pezzo e intervista della direttrice Maria Lucia Galli- quello di questa testata, con la fascia di Miss Cavallo2000.
Forse la più quotata dopo le prime 'sgambature', per avvenenza, portamento e esperienza di passerelle, la veneta Claudia Cavaliere si è dovuta 'accontentare' della terza piazza ma ha sbaragliato la concorrenza nella corsa al titolo e alla fascia da Miss del main sponsor Metro Ferr e a quello di Miss Padovanelle, battendola sul filo per la fascia di Miss Sant'Ilario.
In finale anche due mamme e, se la toscana Gaia Bardelli è riuscita a prendersi con la forza della simpatia e di una carica umana intensa quasi quanto la passione per i cavalli, le fasce di Miss Avolio Equestre e di Miss Ippodromo La Favorita di Palermo, Irina Dobritoiu mostrando un fisico da ragazzina di forme e in forma e una disponibilità d'animo fuori dal comune, si è aggiudicata la fascia di Miss Bar Sport, assegnata in remoto dal sottoscritto e dallo staff della nostra testata e consegnata da quel genio pasticcione che è il musico Antonio "Salamini" Palatucci che, in tema di carica umana e voracità ha -come si direbbe al trotto- girato di fuori a tutti e imposto i diritti di una classe superiore.
Degna di nota anche la performance della giovanissima outsider Giorgia Diaferia, colori di grande tradizione al galoppo, nipote del fantino Carletto Fiocchi ed occhi, sguardi e volto da cinema, con talento per la moda e la creatività; a lei sono andate le fasce di Miss Claai (con annesse scarpe made in Fiorangelo) e di Miss Mela Annurca IGP grazie alla quale è ripartita per Roma con un carico -pesante ma graditissimo perché da portare ai cavalli- di mele.
Una due giorni di grande successo e attrattiva, per la quale va dato merito, oltre che alla riuscita organizzazione dello storico concorso (con menzione speciale per l'inviato speciale Alberto Foà, fattosi in otto come factotum forzato), a tutti i partecipanti, alla fotografa Claudia Bonazza, alla conduttrice Carola Santopaolo e alla giuria (in particolare alla bellissima attrice Martina Bernabei, quest'anno presidente dopo la vittoria del 2024) anche e soprattutto alla grandissima ospitalità del Ristorante Sant'Ilario (con Aurelio e tutto lo staff capaci di reggere ritmi -e qualche ritardo- incredibili sempre con il sorriso che merita una bella festa e delle Padovanelle, ippodromo rilanciato alla grande, con passione ed entusiasmo dall'imprenditore Pino Stefanelli con la sua famiglia, la segreteria tecnica, il direttore Giovanni Basso e l'amicizia, fondamentale, di Remigio Talpo, ippico e persona perbene, prima di tutto.
Ultime, doverose, citazioni per Stefano Lago, gentleman veneto e marito di Helen Comin e per tutti i media che hanno presentato la kermesse, dalla Rai e Mediaset, fino al Gazzettino, al Mattino e all'Ansa, da Libero a Cavallo Magazine e, naturalmente anche a noi di Cavallo2000.