Il Commissario dell'UNIRE attacca l'AAMS
LA SOCIETA' ALFEA (ippodromo di San Rossore, galoppo, Pisa) comunica: "Domenica 30 gennaio, all'ippodromo di San Rossore, la società Alfea ha presentato il Rapporto di Sostenibilità relativo al periodo 2009 - 2010. Questo evento, che si è svolto alla presenza del Sindaco di Pisa Marco Filippeschi, del Presidente della Provincia Andrea Pieroni e del Presidente dell'Ente Parco Giancarlo Lunardi, ha visto la presenza anche del Commissario UNIRE, il professor Claudio Varrone, per la prima volta in un ippodromo dal momento del suo insediamento e che, al termine della presentazione del documento, è intervenuto per la chiusura dei lavori.
"Non avevo ancora mai accettato uno degli inviti che mi sono giunti dagli ippodromi, ma questo ricevuto dal dottor Meli non poteva essere ignorato. La mia presenza qui oggi vuole sottolineare che il 'modello San Rossore' deve essere preso come esempio da tutti gli altri ippodromi italiani, e il Rapporto di Sostenibilità me lo ha confermato, visto che anche tutte le istituzioni locali hanno partecipato a sostegno di questa società di corse che lavora sul territorio per il territorio."
"Il Commissario Varrone ha poi affrontato anche il tema del calendario e del montepremi. "La riduzione delle giornate di corse era indispensabile e il criterio della produttività è stato solo il primo punto dal quale partire per una ridistribuzione del montepremi che non può assolutamente avvenire secondo i criteri passati. Nella fase successiva terremo conto anche di altri, importanti, parametri. Per quello che riguarda il montepremi, anche quest'anno abbiamo ricevuto 150 milioni che ci permettono di andare avanti ma non è questo il sistema giusto. Credo che sarebbe opportuno che le scommesse tornassero a essere gestite dall'Ente ippico che dovrebbe essere trasformato da pubblico ad agenzia di servizi, magari modificando o integrando il nome, se necessario. Se poi l'ippica sarà in grado di promuovere le sue scommesse in modo adeguato, bene, altrimenti sarà diretta causa della sua fine ma non potrà certo essere peggio di come AAMS ha trattato le scommesse ippiche in questi anni. Il modello CONI non mi sembra adattabile a questo settore: se non sarà possibile riportare le scommesse ippiche sotto il nostro controllo, dovremo trovare un'altra soluzione."






















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