Il Comitato Pre-Lega Ippica presenta se stesso
IL COMITATO PRE-LEGA Unione Ippica Italiana comunica: "Durante il nostro lavoro e, soprattutto, quando ci siamo confrontati con chi non era al nostro fianco ma manifestava interesse per conoscere quanto stavamo facendo, non sono mancati dei rilievi sul nostro progetto e su quanto in esso si stabilisce per il futuro dell'ippica. Ecco perché, per rispondere alle tante domande che ci vengono rivolte, ci teniamo ad esporre il “modus operandi” che ci ha sempre caratterizzato, a spiegare le scelte che lungo questo cammino abbiamo preso e, soprattutto, a ribadire ancora le linee generali del nostro progetto.
_____________________
Da 9 mesi lavoriamo sulla proposta di un dettagliato progetto di riforma denominato Lega o Unione Ippica Italiana e, giunti alla vigilia della ripresentazione del nostro disegno, speriamo in forma il più possibile unitaria, ad un probabile nuovo Governo, ci sembra doveroso chiarire alcuni aspetti. Approfittiamo, quindi, di questo momento di riflessione per imporci un esame di coscienza e fare anche autocritica.
Ricordiamo, innanzitutto, che il nostro movimento è totalmente volontaristico e che si basa sulla voglia di tutti noi ippici, mai prima compromessi nella gestione del sistema ippico, di reagire ai soprusi e alle ruberie degli ultimi 15 anni. Abbiamo aziende, dipendenti, cavalli e famiglie, ma non siamo professionisti, per cui ci perdonerete se non siamo perfetti.
Come prassi, quindi, intendiamo iniziare questo nostro intervento ricordando che il nostro scopo è di portare un rinnovamento radicale a questo folle sistema.
I nostri obiettivi principali sono: la gestione diretta del settore da parte degli ippici e l'applicazione di regole giuste e severe che restituiscano dignità a questo mondo. L'applicazione di controlli severi a tutti e nessun privilegio per nessuno!
In 9 mesi, 47 persone (ippici importanti del trotto e del galoppo) hanno preso parte a decine di riunioni. Chi volesse partecipare ci può contattare liberamente, sarà il benvenuto. Tutto si basa sulla massima trasparenza e viene condiviso tra di noi e gli ippodromi. L'ing. Tomaso Grassi, che per noi rappresenta un punto di riferimento importante nonché un alleato per ottenere il cambiamento, si è sempre dimostrato, seppur fermo e deciso nelle sue convinzioni, estremamente attento a cogliere le nostre osservazioni ed è sempre stato leale ogni volta che abbiamo dovuto affrontare scelte importanti o momenti critici.
Il progetto di Lega Ippica nelle scorse settimane è stato completamente riscritto con molte modifiche apportate. Al momento opportuno, tra pochi giorni, usciremo con tutti i documenti condivisi. Molti di questi sono frutto di richieste, critiche e suggerimenti arrivati dagli ippici e dallo studio di altre proposte di riforma, alcune recenti, altre appartenenti al passato.
Lo Statuto è già scritto e tutti gli aspetti giuridici sono stati analizzati a fondo da professionisti importanti. Al fine, fondamentale ed ovvio, di mettere l'attività ippica alla base di tutto. All'Art. 1, comma 1, lo Statuto recita: "La Lega Ippica Italiana è associazione riconosciuta con personalità giuridica di diritto privato avente lo scopo di promuovere e disciplinare l’attività ippica."
Alcuni di noi stanno lavorando serenamente insieme a rappresentanti delle Associazioni e delle Istituzioni ippiche dimostratisi disponibili e vogliosi del cambiamento. Siamo disponibili al dialogo e aperti a qualsiasi ulteriore miglioria sul nostro progetto.
Il progetto destina al Montepremi, fin dal primo incontro di Luglio, almeno il 50% di tutte le risorse generate dal settore.
Uno dei punti di difficile comprensione era quello relativo al prelievo su tutti i giochi, incluse le scommesse ippiche, raccolto in ippodromo. Queste risorse, anziché andare allo Stato, entrerebbero in Lega Ippica e verrebbero, come tutte le altre, distribuite al 50% (minimo) al Montepremi, destinando il resto alla promozione, alle spese generali, alle provvidenze e all'ippodromo che le ha generate. Questa non è una novità, è sempre stato nel progetto. Oggi i giochi raccolti in Ippodromo, incluse le scommesse ippiche, rendono allo Stato diverse decine di milioni. Avendo un interesse diretto, le Società di Corse avranno una forte motivazione aggiuntiva per portare gente all'ippodromo. Purtroppo, lo Stato è già partito con le Corse virtuali, non certo perché le abbiamo chieste noi, e con le leggi attuali non ci fruttano un centesimo e ci potrebbero recare un ulteriore danno. Con la nostra legge, il 50% del prelievo su queste verrebbe destinato all'ippica, e non solo su quelle presenti negli ippodromi, ma su tutte quelle presenti in Italia.
Per quanto riguarda la Governance, siamo convinti che un rapporto paritetico con le Società di Corse non sarà un problema se riusciremo ad imporre regole ferree e compensi agli ippodromi legati ai risultati, alle prestazioni e agli obiettivi. Chi li raggiungerà sarà premiato. Chi non li raggiungerà sarà sanzionato. Tutti dovranno avere la possibilità di crescere, grandi e piccoli. Controlli e nessun privilegio. Come in ogni nazione seria, come in ogni azienda gestita da persone serie ed oneste.
Certamente le dimissioni di Melzi da Federippodromi avrebbero potuto rappresentare un esempio per tutte le altre Associazioni che, invece, hanno preferito restare immobili sulle proprie posizioni. Di fatto, Federippodromi ha respinto le sue dimissioni e noi rispettiamo la decisione interna del nostro compagno di strada. Siamo certi che, come da lui ripetutamente dichiarato, Guido Melzi sarà utile al processo di rinnovamento del settore e che favorirà l'emersione di volti nuovi e non compromessi col passato.
Massimo Passamonti, presidente di Confindustria Sistema Gioco Italia, era stato ufficialmente invitato al tavolo di lavoro del Mef. Fu chiamato perché tutte le associazioni ritennero utile anche la presenza dei concessionari, lui ritenne di rappresentarli e il suo intervento fu assai apprezzato da tutti gli otto di RU, tutti. Sostanzialmente, disse che per i concessionari l'ippica rappresenta una fetta minoritaria di business, ma che tutti hanno l'interesse che avvenga una ristrutturazione che loro appoggiano con un contributo esterno. Crediamo che il settore abbia bisogno del sostegno di tutte le sue componenti e che sia l'ora di riunire le forze nel massimo rispetto delle regole e delle leggi.
I rapporti con la politica (di ogni partito) erano e sono gestiti direttamente da noi, abbiamo sempre svolto una azione diretta che andava a sommarsi con quella degli ippodromi. Da alcuni giorni abbiamo anche un rapporto molto stretto con un esponente importante di M5S. Stiamo presentando il nostro progetto anche su quel canale, con quel sistema.
I Comitati locali, formati da ippici di tutte le categorie che, sorvolando l'appartenenza alle rispettive associazioni, ne ricusano i rappresentanti, godono della nostra più sfrenata simpatia. Finalmente gli ippici si rendono conto che spetta a loro cambiare il sistema e non devono aspettare che qualcuno risolva i loro problemi, attività ripetutamente disattesa. Noi crediamo nella rappresentatività, quella vera, e speriamo che le Associazioni comprendano presto questa necessità di trasformazione.
Non siamo assolutamente convinti riguardo i contenuti del decreto "zozzeria" né, tantomeno, di quelli dei bilanci di Assi. Dopo aver combattuto e contribuito, assieme a centinaia di ippici che hanno manifestato duramente e civilmente in tutta Italia, all'uscita di scena di Catania e di Ruffo, andremo a fondo per fare chiarezza e faremo valere tutti i diritti affinché non debbano essere gli ippici, come sempre, gli unici a pagare per gli errori e le mascalzonate fatte da altri.
Siamo molto vicini al cambiamento, non mollate e aiutateci, a tutti i livelli, per ricostruire radicalmente il nostro mondo ippico".






















.jpg)



