Fieracavalli, si parla di ippoturismo, impresa e territorio
Venerdi 6 novembre si è svolto, a Fieracavalli, un interessante convegno dal titolo “Ippoturismo: impresa, territorio, società”.
I lavori sono stati aperti da Francesco Lollobrigida, Ministro dell'Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, che ha sottolineato come l’Italia sia in grado di offrire al turista molteplici proposte culturali, ambientali, enogastronomiche e ludiche. Si tratta di realtà che il mondo ci invidia ma che, se unite tra loro dalla presenza del cavallo, mostrano una sinergia che amplifica il singolo valore.
Ha proseguito Federico Bricolo, Presidente di Veronafiera, ricordando che il cavallo permette di conoscere l’ambiente con modalità “slow”, valorizzando il territorio e apportando benessere.
Ettore Prandini, Presidente Nazionale di Coldiretti, ha affrontato l’argomento ricordando come l’art. 2135 del codice civile, definendo l’imprenditore agricolo, crei dei vincoli all’utilizzo del cavallo nelle imprese agricole che vogliano svolgere ippoturismo. Infatti il codice civile permette la presenza del cavallo nell’azienda se legata al loro allevamento o ad attività connesse che non richiedano competenze tecniche diverse da quelle agricole.
L’attività di ippoturismo non può essere considerata un’attività connessa all'agricoltura a meno che non venga esercitata in maniera integrata con l’attività agricola principale, utilizzando le risorse e le attrezzature dell’azienda la cui valenza agricola deve prevalere su quella equestre. In caso contrario l’attività equestre non può essere assoggettata alle normative dell’impresa agricola, fiscalmente più favorevoli, ma a quelle dell’impresa commerciale.
Lo stesso vale anche per l’ippoterapia che può rientrare nelle attività connesse all'agricoltura ai sensi dell'art. 2135 c.c. solo se utilizza prevalentemente le attrezzature e le risorse dell'azienda agricola, se si svolge in connessione con le attività principali (coltivazione del fondo o allevamento). In particolare, i cavalli devono essere allevati dall'imprenditore e impedisce la possibilità di usare animali a fine carriera provenienti dal mondo sportivo.
Stefano Masini, Coordinatore delle attività dell'Area Ambiente e Territorio di Coldiretti, completa l’esposizione affermando che la Legge n. 96/2006, che disciplina l’agriturismo, ha allargato i vincoli creati dall’art. 2135 c.c., definendo l'agricoltore anche come l'imprenditore che esercita attività connesse come quelle di “ricezione e ospitalità” e altre attività di valorizzazione del territorio, come quelle di turismo equestre e ippoterapia, se mantiene il vincolo della connessione con l'attività agricola principale.
L’auspicio è che tali limiti vengano ulteriormente modificati dal legislatore per consentire alle aziende agricole di ampliare le proprie offerte al pubblico.
Interessante l’intervento del Generale Raffaele Manicone, Comandante del Raggruppamento Carabinieri Biodiversità. Tra i compiti del raggruppamento vi è anche quello di gestire e controllare le Riserve Naturali dello Stato e le Aree Naturali Protette. La loro azione è stata determinante per la tutela e il mantenimento delle sette razze italiane di cavalli, alcune delle quali si stavano riducendo, come il cavallo di Monterufoli, il Murgese, il Persano e il Salernitano, quest’ultimo utilizzato dai fratelli D’Inzeo e portato da loro al successo nelle competizioni. L’allevamento effettuato attraverso corretta selezione e doma dolce permette di aumentare la percentuale di cavalli italiani sotto la sella dell’arma dei Carabinieri, ora al 45%, con l’intenzione di arrivare ad avere, nei prossimi anni, solo esemplari italiani. Queste razze costituiscono un patrimonio del nostro territorio da preservare, che le aziende possono usare per le attività di turismo equestre.Il Presidente della F.I.S.E. Marco Di Paola ha ripetuto la necessità di una modifica delle normative per permettere l’inserimento delle attività di maneggio in quelle considerate “connesse” all’attività agricola e consentire la creazione di un legame tra mondo sportivo e agricolo-turistico.
Laura Contalbrigo, veterinaria presso il Centro di referenza nazionale per gli Interventi Assistiti con gli Animali, ha esposto il ruolo del cavallo quale mediatore negli IAA nonché partner relazionale portatore di benessere nel rapporto con l’uomo, ricordando l’aiuto che può svolgere nei confronti dei giovani e del loro disagio, che la cronaca fa emergere quotidianamente. Un’attività che va sviluppata e che può essere inserita nelle offerte al pubblico delle aziende del territorio.
I lavori sono stati conclusi da Maria Francesca Serra, Responsabile Nazionale Donne Coldiretti, che ha sottolineato il valore aggiunto costituito dal cavallo nell’ambito del turismo. La sua presenza dà vita a un’offerta dotata di forte attrattiva, rendendo più competitive le bellezze del nostro paese e aprendo la strada per ulteriori opportunità.























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