Convegno al CONI, cavallo atleta ma con la tessera sanitaria
Non è stato indolore ma alla fine ce l’ha fatta. Da mezzo di locomozione, animale da macello e carne da cannone, è diventato amico di vita, compagno d’avventura, partner di imprese sportive e perfino attrazione turistica. L’ultima conquista del cavallo è stata quella a cui aspirano tutti gli esseri mortali, vivere bene e in salute.
Tra il Campionato del Mondo di Completo e quello degli Attacchi ai Pratoni del Vivaro, si tenuto nel Salone d’Onore del CONI (ex aula magna dell’Accademia Fascista di Educazione Fisica) il convegno internazionale “Per il benessere del cavallo, equitazione latina dal Rinascimento a domani” promosso dalla Biblioteca del Cavallo e organizzato dalla Federazione Italiana Sport Equestri (FISE), con la presentazione dei presidenti CONI Giovanni Malagò e FISE Marco Di Paola. Una giornata di studio ed analisi storica dell’evoluzione degli sport equestri - moderata dal giornalista francese Xavier Libbrecht - indirizzata in particolare al rapporto ed al benessere del cavallo-atleta.
Il parterre ha visto la partecipazione dei più grandi interpreti del salto ostacoli degli ultimi anni, tra cui il tedesco quattro volte oro olimpico Ludger Beerbaum, la statunitense olimpionica 2008 e argento a Tokyo 2021 Laura Kraut, l’olimpionico francese a squadre a Rio 2016 Kevin Staut ed il campione ed autore transalpino Michel Robert.
Con interventi di Alain Francqueville e Umberto Martuscelli si è discusso dell’evoluzione stilistica dell’equitazione e delle discipline equestri, dallo stile latino a quello germanico, con un confronto tra le diverse scuole. Tematiche già approfondite dalla FISE, anche con la pubblicazione del libro "Equitazione Italiana" in cui gli autori Andrea Mezzaroba e Umberto Martuscelli hanno dato una spiegazione dei fenomeni che hanno caratterizzato la vita degli sport equestri italiani nel corso del tempo, sia dal punto di vista storico che della tecnica sul montare a cavallo.
Molto interessante lo spazio dedicato alla ricerca storica da parte di due studiosi. Prima con Giovanni Battista Tomassini sull’evoluzione dell’equitazione italiana ad iniziare nel Rinascimento, approfondita attraverso scritti di principi e notabili del XVI Secolo. Poi Mario Gennero ha presentato il contenuto di una lettera, ritrovata fra le opere in latino di Papa Pio II Piccolomini, che tratta del cavallo in modo particolare.
La conclusione del convegno è stata giustamente affidata ad un personaggio che con l’equitazione ha vissuto a 360°, l’ingegnere Mauro Checcoli. Doppio campione olimpico, professionista internazionale per l’ambiente del cavallo, presidente FISE tra i più apprezzati ed ora presidente dell’Accademia Olimpica Nazionale Italiana e dell’Accademia Nazionale Italiana “Federigo Caprilli”, Checcoli (al quale si deve pure il ritorno dei Pratoni del Vivaro a complesso di valore mondiale) ha focalizzato l’attenzione sul rapporto uomo-cavallo, alla ricerca dell’armonia e del benessere del cavallo atleta. Condizione fondamentale e imprescindibile per la pratica degli sport equestri.