Cavaliere d Arpino, un grande cavallo nella genealogia di Ribot
San Siro, 1930 , Gran Premio di Milano, la CORSA per il Senatore. Vince Cavaliere d’Arpino . Il grande rimpianto del Mago di Dormello che ha sempre considerato il figlio di Havresac il più eccezionale cavallo mai allenato.
Tesio adorava il Cavaliere , il cui pedigree aveva costruito con passione ed anche facendo un minimo violenza alla rivalità che lo contrapponeva a De Montel. Infatti, proprio per ricercare il sangue del suo amatissimo St Simon inviò la sua Chuette ( ah le preziosissime importazioni degli anni dieci, la base della sua fortuna) ad Havresac che era un figlio di Rabelais a sua volta figlio di St Simon.
Non solo, Havresac forniva garanzia totale anche grazie al suo 3 per 4 proprio su St Simon. Tesio inviò allo stallone demonteliano non soltanto Chuette ( fu anche madre di Cranach , altro campione, due volte a segno nel Milano) ma anche Catnip ( sempre gli anni dieci) ed ebbe Nogara, la madre di Nearco e di Niccolò dell’Arca che Tesio immaginava anche potenzialmente più forte del fratellastro.
Tutto passa da Havresac e nasce da St Simon. Al punto che i due capolavori assoluti creati dal Senatore furono concepiti rovesciando i due incroci. Nearco è da Pharos e Nogara da Havresac mentre Ribot è da Tenerani ( quindi il Cavaliere e Havresac) mentre Romanella è da El Greco ovvero Pharos. Tutto ha sempre una superba logica nella creatività del Mago . Tutto torna alla fine.
Nel 2025 festeggiamo i 95 anni dalla vittoria del Cavaliere nel Milano. Purtroppo il Campione , come si dice in gergo, aveva le ruote sgonfie. Tesio lo sapeva benissimo ma aveva altrettanto benissimo intuito il suo stratosferico potenziale. Riuscì a mandarlo in pista solo poche volte, una a tre anni, e le altre a quattro. Imbattuto . Ambrosiano e Omnium, ora Repubblica, prepararono il Milano .
Entusiasmò già nell’Omnium che vinse con Federico Regoli che non chiese mai nulla al suo allievo, tutto in mano . Infine il Milano per sei lunghezze su Filarete con disarmante facilità. Eccezionale macchina da corsa, impressionante per i testimoni del tempo. Il Mago mise nel mirino l’Arco. Purtroppo la sua fragilità negli arti si manifestò nuovamente. Una mattina di settembre a Trenno al termine di un lavoro , bisognava pur darglielo un trial serio, subì una distorsione del nodello. Niente da fare. Tesio a malincuore ne decise il ritiro in razza e su di lui costruì la linea paterna del cavallo del secolo : Cavaliere d’Arpino, Bellini, Tenerani per creare Ribot. Pensate che il turf italiano nel 1926 era stato capace di far nascere e allevare due fuoriclasse assoluti : Ortello che vinse l’Arco e il Cavaliere che non riuscì a correrlo ma si vendicò due volte con Ribot. Ah che tempi e che Turf ….