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Novant’anni dell’Ippodromo Arcoveggio di Bologna sono un traguardo di assoluto rilievo per il mondo dell’ippica italiana che ha, nell’impianto bolognese, uno dei suoi teatri più importanti. La città di Bologna ancora oggi, grazie al complesso nato per ospitare le corse al trotto, può vantare tra Via di Corticella e Via dell’Arcoveggio un parco alberato, aperto a tutta la cittadinanza nel cuore del Quartiere Navile. Protagonista di assoluto valore il Cavallo.
Ultimi giorni, nella settecentesca Limonaia del Giardino di Boboli, a Firenze, per immergersi nel millenario rapporto fra uomini e cavalli.
La mostra “A cavallo del tempo. L’arte di cavalcare dall’antichità al Medioevo”, che terminerà il prossimo 14 ottobre, è un omaggio al nostro compagno e al ruolo insostituibile avuto nel corso dei secoli. Nella scelta intelligente dei pezzi richiesti a musei e collezioni private in Italia e all’estero traspare il ringraziamento dovuto al cavallo, la cui domesticazione – l’ultima in ordine di tempo tra gli animali – ha mutato il corso della storia, trasformando un lento e impacciato pedone in un veloce e micidiale cavaliere.“CAVALLI INUTILI?” Il recente lavoro di Roberta Ravello è un libro che colpisce allo stomaco fin dal titolo. Quel punto interrogativo suona infatti come un indiretto atto di accusa contro un modo di pensare (fortunatamente in relativa via di estinzione) che vuole la vita dei cavalli subordinata alla loro possibilità di utilizzazione da parte dell’uomo...
PARTIAMO DA UN INTERROGATIVO: se la Equitazione sia, o possa essere, maestra di vita, se cioè essa possa offrire insegnamenti per la vita, per il nostro modo di vivere. Ritengo che l'interrogativo debba essere superato, affermando che 'Equitazione è una scuola di vita. La si definisce l'arte del cavalcare e, in quanto arte, indica un'attività umana che viene svolta usando l'ingegno, secondo insegnamenti dedotti dall'esperienza, seguendo anche la genialità d'una ispirazione
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