Un anno di trotto: troppo facile per l'Italia
IN GENERE i bilanci si fanno a fine esercizio e l`anno non e` ancora finito, ma in qualche misura ci siamo, dato che la maggior parte dei Grandi Premi di gruppo I del trotto italiano sono stati corsi. Al di la` dei risultati dei singoli cavalli e guidatori, puo` fornire motivo di interesse un punto della situazione relativa alle prove aperte alla partecipazione di cavalli europei o di ogni paese, quindi anche ai soggetti nordamericani.
Le corse di gruppo I quest`anno sono state in tutto 22, 14 delle quali aperte a cavalli esteri. Di queste, 13 sono state gia` disputate, manca solo il Galà Internazionale del trotto (Roma, 26 dicembre ) e solo 5 sono state vinte da cavalli esteri: il Triossi dallo svedese Raja Mirchi; il Campionato Europeo dalla francese Renommée d`Obret; il Turilli dallo svedese Joke Face; l`Orsi Mangelli dal finlandese Brad De Veluwe; il Nazioni dallo svedese Beanie M.M., che con 1.11.9 al km ha stabilito il nuovo record della corsa su un terreno pesantissimo. Corse pero` importanti, disputate su ippodromi dove si fa la selezione: a Roma, Milano e Cesena.
Se esaminiamo gli stanziamenti solo il Lotteria di Agnano ha un montepremi (600.600 euro) superiore a quelli delle 5 gare vinte dai cavalli esteri, che vanno dai 300.000 ai 400.000 euro. Altro dato da considerare e` che, comunque, i migliori francesi e svedesi anziani - Ready Cash, Maharajah, Torvald Palema, esclusi Rapide Lebel e Commander Crowe, che sono castroni e non possono correre nel nostro paese - non si sono presentati ai nostri appuntamenti, preferendo spostarsi verso altre mète continentali.