Polo sulla neve, strada in salita verso le Olimpiadi Invernali.
Il fascino del manto bianco unito allo spettacolo del gioco, quella sulla neve è la versione sottozero del polo, l’antico sport che si dice ideato oltre duemila anni fa nell’antica Persia. In Italia Cortina, la città ampezzana che nel febbraio 2026 ospiterà i XXV Giochi Olimpici Invernali, ospita da oltre trent’anni il più importante torneo italiano di questa disciplina particolare ma che, nelle stagioni passate ha attirato, squadre, pubblico e soprattutto sponsor, fondamentali per lo sport di palla e stecca. Di recente si è conclusa nella Regina delle Dolomiti la terza edizione dell’Italia Polo Challenge Cortina 2022 con il successo del team US Polo Association composto da due giocatori tedeschi e un francese che ha battuto Goldspan con due argentini e un lussemburghese, assicurando perciò la piena internazionalità dell’evento.
Il torneo on snow - organizzato dal giocatore-manager argentino Patricio Rattagan in collaborazione con il Dipartimento Polo della Federazione Italiana Sport Equestri (FISE) e il Comune di Cortina d’Ampezzo - ha pure come scopo (velato ma non troppo) il proporsi quale sport, magari dimostrativo, inserito nei Giochi 2026. Un tentativo lodevole per il polo che manca dal programma CIO (Comitato Olimpico Internazionale) fin da Berlino 1936.
Quel CIO che sta facendo, da qualche tempo, tremare molte discipline - Equitazione compresa - ridefinendo, dopo Tokyo 2021, le partecipazioni alle prossime edizioni di Parigi 2024 e Los Angeles 2028. Sullo scivolo già sono Pugilato, Sollevamento Pesi e Pentathlon Moderno, ma per quanto riguarda i cavalli c’è la quasi sicurezza che fino ai Giochi californiani saranno presenti. La certezza si avrà il prossimo mese, ma intanto il cinquantottenne belga Ingmar De Vos che da 7 anni guida la FEI (Federazione Internazionale Equitazione) ha inviato al CIO un preliminare grazie per l'inserimento fino a Los Angeles.
Per il polo sulla neve la strada verso i Giochi appare invece irta di ostacoli se non ci saranno cambiamenti, che poi sarebbero un ritorno al passato, quando a Cortina-Misurina si disputava l’indimenticabile Gold Cup versione Winter, tra il 2004 e il 2014. L’attuale format Arena (campo molto ridotto e meno giocatori) paga lo scotto di piccolo non è bello anche se comodo per chi organizza. L’entusiasmo (e la popolarità, cioè molto pubblico) verso il polo nasce dal gioco lungo, dalle galoppate sulle fasce, dalle mischie affollate, dalle punizioni sparate a distanza. Senza dimenticare un’altra delle condizioni CIO - oltre a quella di evidenti presenze sugli spalti o in tv - cui gli sport si debbono attenere se non vogliono finire nello scivolo: la parità di genere, uomini e donne sullo stesso piano. Per altro caratteristica saliente dell’Equitazione, la quale a Tokyo 2021 ha visto un’amazzone accedere, per la prima volta, al più alto gradino del podio del Completo. Nel polo giocatrici italiane (campionesse europee in carica) e straniere capaci di competere con i maschi non mancano, basta inserirle anche on snow. E non sarebbe una novità.