L'India ci insegna come salvare le razze equine
MA L’ITALIA vuole davvero salvare le razze equine in via di estinzione? Di sicuro, una bella lezione ai nostri governanti (politici e sportivi) arriva dall’India a proposito della razza di cavalli Marwari. L’India è una unione di 28 stati e di 7 territori confederati ed è il più grande Paese democratico del mondo. A causa del sistema delle caste, che proibiva alla maggior parte della gente di cavalcare i Marwari, il numero di essi diminuì enormemente durante la dominazione britannica e ha continuato a diminuire anche dopo l’indipendenza (di cui l’India festeggia quest’anno il 60esimo anniversario). All’inizio del 1990 le stime del Governo indiano si aggiravano sui 500-600 esemplari. Dal 1992 è stata vietata l’esportazione. Ora il Governo centrale ha stanziato ingenti cifre per fondare un istituto di ricerca a Chopasmi (Jodhipur) e per finanziare gli allevatori della zona, tra l’altro seguendo programmi educativi e di incentivazione.
La Marwari è la più antica razza di cavalli e proviene dalla regione di Marwar, nello stato del Rajasthan a nord-est dell’India. Marwari era il cavallo-guerriero dei Rathori, che dominavano la regione. Secondo la storia, questo cavallo era stato allevato fin dal XII secolo. Nel 1193 i Rathori persero il loro regno e si ritirarono nelle zone lontane dell’India occidentale - nei deserti del Thar e del Grande Indiano – ove i loro cavalli poterono sopravvivere.
Il cavallo Marwari è estremamente coraggioso. Non crolla neppure quando è seriamente ferito, fino a che non riesce a portare in salvo il cavaliere. La sua testa è elegante, ha gli occhi distanziati e un profilo dritto. I tratti più caratteristici sono le orecchie a forma di lira, che si curvano verso l’interno e spesso sembrano quasi toccarsi con le punte. Il collo è pulito, leggermente inarcato e di media lunghezza. Il garrese ben pronunciato, il posteriore corto e forte. L’altezza media è tra i 154 e 164 centimetri.
I cavalli Marwari hanno una rapida andatura in quattro tempi, molto scorrevole e piacevole nel trotto. Sono usati nel deserto per coprire lunghe distanze e nelle feste si fanno ammirare perché “ballano” nel senso che i loro movimenti somigliano molto a quelli dei cavalli lipizzani della Scuola di Vienna. Insomma i cavalli Marwari sono un patrimonio che l’India giustamente ha deciso di conservare.























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