Le lacrime di un ippico allo stadio terminale
Egregio Direttore, sono un appassionato ippico allo stadio terminale, le scrivo questa lettera più che altro per sfogo perché già immagino che ne condividerà le conclusioni, e nessuna riflessione sortirà nelle persone che hanno un minimo di potere decisionale in questo settore.
Da sempre mi sono interessato all'ippica in particolare al mondo del trotto, partecipando anche direttamente come micro proprietario ed allevatore, ma ponendo uno sguardo sul settore in maniera distaccata per averne una visione più ampia.
Per fare ciò ho sfruttato bassa tecnologia raccogliendo dati ed analizzandoli dove essi erano disponibili sul web, facendo veri e propri salti mortali che però mi hanno aiutato a comprendere molti fenomeni ippico-economico-politici.
Di recente ho concentrato la mia attenzione sulla raccolta dati dei cavalli positivi al doping. Sono partito dal sito istituzionale unire.it che mette in bella mostra il link alla pagina di ricerca, ed ho raccolto tutti i dati disponibili fino a ottobre 2012.
Il dato più rilevante per me non era quello relativo al povero ed ignaro cavallo piuttosto al suo allenatore e proprietario, ma che purtroppo, non vengono pubblicati. Sia ben chiaro i mio interesse non era a fini giustizialisti per accusare tizio o caio, mi interessava capire il fenomeno in sè, e sono anche consapevole della limitatezza dei dati raccolti, causa carenze strutturali del sistema che non consente ad esempio ad un proprietario di essere anche allenatore dei sui cavalli come avviene in altri paese europei, così talvolta se non spesso, l'allenatore dichiarato non è poi quello reale.
Ebbene con pazienza mi sono messo a cercare all'interno del sito istituzionale, i dati relativi al programma ufficiale delle corse, con relativi nominativi, che poi associati alla data del prelievo mi avrebbero consentito di ricostruire e completare la mia ricerca anche se con metodo improprio e non attendibile al 100%.
Ho cercato tanto nel labirinto del sito istituzionale ma di questi dati pare non vi sia traccia!
Riguardo ai cavalli la ricerca possibile è limitata esclusivamente ai dati genealogici , record e somme vinte e di iscrizione al momento della nascita. Solo recentemente è stata aggiunta una maschera di ricerca nella pagine dei video che finalmente hanno una qualità degna dell'epoca che viviamo, ma anche in essa i dati che ne escono sono parziali e aggrovigliati. In sostanza non esiste per l'utente la possibilità di consultare la carriera di nessun cavallo in maniera ampia e completa. Una lacrima espressa in bit mi è scesa dagli occhi pensando alla banca dati svedese (travsport.se) dove è possibile avere tutte le informazioni, sulle corse, e sulle genealogie in maniera selettiva, e dove è riportata lo storico di ogni cambio di trainer e proprietà, provvedimento in corsa ecc.
Qualcuno ora penserà, ci sono le varie banche dati private, ippica.biz, hid.it ecc. se proprio una persona ha questa curiosità morbosa, guarda lì e così ho fatto ma putroppo non essendo dati ufficiali e talvolta lacunosi non mi consentono di soddisfare la mia ricerca in modo completo.
Lo ammetto, quando non arrivo ad un risultato finale soddisfacente, trovo la cosa alquanto frustrante, però questa frustrazione mi ha fatto sorgere una innocente e curiosa domanda, che è la ragione per cui le invio questa la mia riflessione.
Al di là della mia curiosità, questi dati sarebbero potuti essere di utilità se non per moralizzare l'ambiente, almeno per essere d'aiuto ad una ipotetica persona, e qui spero di non ricevere troppi sberleffi per questa mia fantasiosa ipotesi, che volesse acquista un cavallo da corsa o un puledro e si preoccupasse di affidarlo ad allenatore che non avesse precedenti positivi al doping?
Questa domanda assai imbarazzante per la sua ingenuità ne ha riportate alla luce molte altre che avevo seppellito nel tempo e nella memoria, arrivando al quesito che forse farà perdere il sonno a lei direttore e a molti altri ippici. Mi perdoni un po' di ironia, ormai non ci resta che questa.
Non sarà che la crisi devastante che ha colpito l'ippica italiana non sia da imputare restrittivamente alle responsabilità della politica, dei concessionari del gioco, delle società di corse, degli operatori in genere, che pure ne hanno, ma più semplicemente ad un sistema incapace di rendere disponibili all'esterno informazioni che renderebbero trasparente e civilmente maturo il settore ippico italiano? Il sistema ippico italiano grazie alla sua atavica chiusura a fini strettamente individualisti e speculativi ne ha fatto la sua ragione di vita prima e la sua morte oggi.
Il sostanza l'ippico italiano, mai fatto cresce come soggetto consapevole facente parte ad una collettività, si è trovato impreparato ed impotente di fronte a strategie scellerate di gruppi di potere ristretti che hanno seviziato segretamente il sistema facendolo finire nell'oblio senza via di scampo.
Mi pare quasi superfluo farle i complimenti per il suo stimabile lavoro, in questo spazio web, che si sposa esattamente con quello che io reputo un informazione asettica scevra da inclinazioni pseudo pubblicitarie o di parte, in esatta antitesi con l'andazzo comune. Purtroppo, spero di sbagliarmi, è uno sforzo del tutto inutile, all'ippico italiano non è stato consentito di cresce da questo miope mondo ippico ed ora è inerme difronte allo sfacelo.
Le auguro comunque una buona e proficua continuazione del suo lavoro."