La Lega Ippica contesta il Sen. Marinello
La Lega Ippica Italiana comunica: "Finalmente stiamo giungendo ad un traguardo storico e, con l'approvazione dell'art. 14 della Delega Fiscale al Senato, si è compiuta una scelta che, in pratica, ci porterà alla nascita di un nuovo organismo che gestirà il settore ippico. Il fermento di questi giorni, in cui tutti si affrettano a sparare le proprie cartucce, dimostra ancora una volta che a molti la scelta di abbandonare la presunta protezione di “mamma Stato” è una strada vista come pericolosa. Tra questi, abbiamo scoperto esserci anche l'onorevole Giuseppe Marinello, che ha fatto una serie di affermazioni superficiali sulle quali vale la pena soffermarsi.
"L'errore principale - ha detto il senatore - è che un comparto importantissimo, che dà da vivere a 100 mila lavoratori, viene destrutturato e sottratto alla sorveglianza pubblica””. Forse il senatore non sa che quel comparto aveva una struttura che funzionava benissimo prima che ci mettessero le mani la Politica, la Burocrazia ed il Ministero, che hanno derubato e ridotto alla fame il settore. Altro che dargli da vivere!
Inoltre, dice Marinello: “con Lega Ippica Italiana “viene creata una struttura dalla incerta rappresentatività: non si fa infatti riferimento alle associazioni””. Ebbene, ma lo sa, senatore, che Lega Ippica Italiana è sostenuta da tutte le Aziende del settore oltre che da Confagricoltura e da Confindustria? E poi: sull'incerta rappresentatività di chi gestirà l'ippica, sappia il senatore che ci saranno libere e democratiche elezioni tra tutti coloro che vorranno candidarsi e ne avranno i requisiti ma, detto questo, sorge spontanea una domanda: cosa hanno fatto le associazioni, in questi ultimi 15 anni, tranne che assistere passivamente e contribuire al declino del settore?
Quanto al fatto di essere sottoposti al controllo ed alla vigilanza del Ministero delle Politiche Agricole, lo sappiamo tutti che così dovrà essere e così sarà. Ma, lo ribadiamo con forza, SOLO controllo e vigilanza, per cui va da sé che dissentiamo dalla sua tesi per cui i due gradi di giudizio sulla regolarità delle corse e l'antidoping siano in mano al Ministero che, ad oggi, ha dimostrato chiaramente una totale inefficienza. Ma evidentemente qualcuno ha ancora piacere a restare sotto il dominio demenziale del Ministero.
Colpisce, poi, questa affermazione del senatore: ““È pura follia che la Lega si alimenti solo con la categoria””. Ebbene, senatore, noi accettiamo la sfida: noi crediamo nelle grandi potenzialità che ha il nostro settore, ma solo un atteggiamento dinamico, imprenditoriale e moderno, che punti sulla qualità e sulla serietà, potrà far sì che possa ripartire. Lega Ippica Italiana non starà a guardare mentre Aams distrugge le nostre scommesse, o mentre il Mipaaf paga i premi con anni di ritardo mettendo in crisi la gente che lavora e facendoci denigrare dagli esteri che vengono a correre in Italia. L'elenco potrebbe continuare all'infinito, ma concludiamo con una vicenda degli ultimi giorni: Lega Ippica Italiana non partorirà mai un penoso regolamento Tris come quello appena redatto, rifiutato da tutto il settore. Questo, invece, è il modo nel quale la politica ha esercitato la sua sorveglianza su un comparto, come lei dice, che dà da vivere a 100 mila persone...
Ha fatto bene la Commissione a non accettare l'emendamento del senatore Marinello, gli ippici vogliono una riforma vera e non una minestrina riscaldata riproposta dalle solite facce.
E, per essere precisi, ricordiamo che il contenuto dell'emendamento del senatore è stato inserito in un ordine del giorno che per il momento non incide minimamente sul percorso della riforma".





















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