La Consulta del Galoppo all'attacco dell'AAMS
LA CIAG (Consulta Italiana Area Galoppo) comunica: "Le associazioni di categoria aderenti alla C.I.A.G. (Consulta Italiana Area Galoppo), riunitesi in Roma presso la sede dell’ASSI in data 29/11 c.a. hanno attentamente analizzato i contenuti della relazione del Segretario Generale dott. Francesco Ruffo.Pur apprezzando la chiara esposizione effettuata e il fattivo lavoro svolto tutte le categorie, appresa la notizia della drastica riduzione del montepremi prospettata per l’anno 2012 – devastante in primis per proprietari e allevatori – giudicano la stessa inammissibile.
Tale riduzione viene considerata inaudita sia per l’entità del taglio sia per le modalità di applicazione dello stesso.
Inaccettabile inoltre perché contraria alle linee ispiratrici della legge 185 che, nel prevedere un sostegno economico triennale per il settore, imponeva contemporaneamente al MIPAAF di attuare nel contempo un piano di risanamento e di rilancio dell’ippica nazionale.
Le Categorie hanno sempre dato la propria disponibilità a sacrifici purchè gli stessi fossero parte integrante di un’azione globale tendente a far uscire il comparto dalla profonda crisi in cui versa da anni.
L’acuirsi di tale crisi non può essere certamente addebitata alle Categorie ippiche che hanno presentato il loro progetto all’allora Ministro Zaia, mentre nulla di concreto è stato prodotto in questi anni dal MIPAAF soprattutto a causa del provocatorio atteggiamento assunto da AAMS nei confronti della scommessa ippica mortificata sotto il profilo fiscale, commerciale e promozionale.
Atteggiamento palesemente finalizzato alla soppressione del nostro settore ancor oggi strategico per quel rilancio occupazionale recentemente invocato dal Presidente del Consiglio Monti. Infatti l’ippica ancor oggi occupa circa 50.000 famiglie oltre a 90.000 ettari di terreno agricolo destinato all’allevamento.
La scelta di AAMS è quindi priva di logica ma soprattutto di etica, privilegiando giochi di sorte e d’azzardo che provocano lo sperpero di risparmi e la disgregazione sociale di molti giovani e delle loro famiglie.
CIO' PREMESSO la C.I.A.G. proclama lo stato di agitazione delle Categorie aderenti.
Nell’immediato la C.I.A.G. invita l’ASSI ad instaurare con la stessa un tavolo di lavoro permanente per l’individuazione di aree di risparmio complementari ad una sopportabile riduzione del montepremi, quali ad esempio:
- il nuovo bando per il segnale televisivo che preveda entrate pubblicitarie e il riconoscimento dei diritti d’immagine per le scuderie da destinare a montepremi;
- la verifica della possibilità di dismissione di immobili e mobili dell’ASSI;
- la riduzione dei costi inerenti l’organizzazione delle corse in particolar modo quelli riferiti alla corsa Tris;
- l’abbattimento dei costi relativi ad Unirelab;
- l’abbandono almeno in parte, della sontuosa sede di Viale Cristoforo Colombo.
La CIAG si impegna a presentare in pochi giorni:
- una proposta sul programma di corse: giornate, numero delle corse e loro distribuzione negli ippodromi nazionali, dotazione delle corse anche in riferimento alle Listed e ai Gran Premi;
- un progetto di remunerazione al traguardo a sostegno del cavallo allevato in Italia con criteri meritocratici;
- un piano promozionale, attuabile dalle Società di Corse per il recupero della presenza di pubblico e dell’affezione alla frequentazione degli ippodromi;
- un documento congiunto dei proprietari e degli allenatori concernente criteri atti a regolamentare i rapporti anche al fine dell’emersione del sommerso;
- una proposta di comunicazione sul canale Unire tv per il mese di Dicembre.
La CIAG (possibilmente d’intesa con le rappresentanze delle aree trotto e sella) si impegna ad individuare tutte le forme di informazione e comunicazione necessarie a rendere edotta l’opinione pubblica (non solo quella settoriale) sui veri responsabili della distruzione del nostro settore.
La CIAG invita l’ASSI ad unirsi alle Categorie ippiche nel dare mandato a legali di fiducia di attuare tutte le azioni necessarie per indurre AAMS al rispetto degli impegni presi nel passato ed alla restituzione di somme eventualmente indebitamente trattenute.
La C.I.A.G. richiede infine al Ministro Catania, conoscendo la sua competenza e passione per il settore, di essere ricevuta quanto prima per esporre le proprie ragioni, presentare le proprie proposte ed individuare tutte le strade – a cominciare da quelle legislative e parlamentari – percorribili per la salvezza dell’ippica italiana.
In mancanza di risposte immediate e di seri programmi per il futuro, le Categorie aderenti alla CIAG si vedranno costrette ad attuare ogni forma di protesta a far data dal prossimo primo gennaio 2012, anche boicottando con ogni mezzo lecito la raccolta di giochi alternativi alla scommessa ippica, a cominciare da quelle all'interno degli ippodromi."