Ippica, il Comitato di Crisi vuole precise garanzie
IL COMITATO DI CRISI dell'ippica comunica: "Al termine di una ampia ed attenta analisi dell’attuale situazione del comparto, vista la costante e progressiva crisi della raccolta delle scommesse ippiche, vista la crisi economica, strutturale e di affluenza di pubblico degli ippodromi sia cittadini che periferici, vista la crisi delle ultime aste, vista la crisi occupazionale, viste le difficoltà tra le quali si dibatte l’Unire, la cui azione risulta estremamente indebolita dai procedimenti di nuove nomine in itinere:
i sottoscritti firmatari del presente documento ritengono non solo attuale, ma indispensabile il mantenimento in vita del COMITATO DI CRISI quale istituto di riferimento e di raccordo delle categorie del trotto e del galoppo, pur nel rispetto dei singoli ruoli.
Nel ribadire:
•Il necessario ed inderogabile mantenimento dell’attuale livello del montepremi in pratica “garantito dalla legge 185”
•L’immediata attuazione del piano di rilancio del settore presentato dal Ministro Zaia
•L’immediata attuazione da parte di AAMS di un reale e realizzabile rilancio delle scommesse ippiche
•L’immediata presentazione di un piano promozionale dell’ippica attuato da AAMS e dagli Ippodromi d’intesa con l’Unire
il Comitato di crisi richiede con cortese sollecitudine di essere ascoltato in merito dal Ministro Zaia e dalle Commissioni riunite Agricoltura e Finanze di Camera e Senato, al fine di ottenere le necessarie garanzie già prima dell’insediamento del nuovo Presidente e del CDA Unire.
Nel contempo il Comitato di crisi invita l’Ente di riferimento Unire a mantenere inalterato il montepremi (€. 218 milioni) ed a procedere al pagamento dei premi nei tempi concordati. In caso di mancato riscontro da parte degli Organi Istituzionali competenti entro il prossimo 15 febbraio, o in caso di emanazione da parte dell’Unire di indicazioni di stanziamento a premi alle Società di corse che preveda la riduzione del montepremi al di sotto della soglia concordata, il Comitato di crisi si intende automaticamente convocato per l’attuazione delle forme di protesta che si riterranno più idonee".
Del Comitato di Crisi fanno parte FIPT, ANF, UIF, ART, FENGAT, UPT, ANAGT, AGIT, UNAG, ANAP, UNPCPS, APIGT.