Il sindacato dei giornalisti contro l'Unire
L’ENNESIMO RICORSO AL TAR è in arrivo negli uffici dell’Unire (Unione Nazionale Incremento Razze Equine). Lo hanno annunciato i giornalisti vincitori del concorso indetto dallo stesso Ente per il Comitato di Redazione di Unire Tv, la televisione che trasmette su scala nazionale le corse di trotto e di galoppo, nella conferenza stampa che si è tenuta la mattina di mercoledì 12 marzo a Roma nella sede della Federazione Nazionale della Stampa Italiana, il sindacato dei giornalisti.
Il ricorso al Tar, come ha spiegato l’avvocato Antonfrancesco Venturini, deve essere preceduto da una diffida in cui si chiede all’Unire “di adottare entro e non oltre trenta giorni dalla notifica tutti gli atti propedeutici e funzionali alla corretta e completa costituzione del Comitato di Redazione”. L’azione legale è promossa da Pino Nazio, Antonietta Di Vizia e Laura Rebiscini. In base ai risultati del concorso bandito il 7 agosto 2007 essi sono rispettivamente direttore e membri del Comitato di Redazione di Unire Tv, del quale faranno parte anche Salvatore Mattii come redattore e Nella Savona come segretaria di redazione.
Dal primo febbraio scorso la redazione di Unire Tv è stata di fatto cancellata e quindi dopo sette anni di attività è stato soppresso un organismo autonomo per la gestione degli spazi televisivi, nato dall’esigenza di garantire agli appassionati il miglior spettacolo ippico e agli ippodromi una “par condicio” nell’accesso al mezzo televisivo.
Pino Nazio, che di Unire Tv è stato per molti anni il vicedirettore responsabile, ha ricordato come almeno undici-dodici progetti siano stati presentati ai vari Commissari e direttori dell’Ente non solo per il miglioramento delle immagini e quindi per il rilancio dello spettacolo ma anche per la possibilità di interconnessione con le altre reti nazionali.
Uno dei paradossi emersi sulla questione è che l’Unire consideri Unire Tv una testata giornalistica, che richiede ovviamente una redazione di giornalisti professionisti, ma non abbia mai pensato che è indispensabile, in base alla legislazione vigente, farla registrare presso un Tribunale italiano.
Pino Nazio e gli altri colleghi hanno la piena solidarietà degli organismi sindacali della categoria (FNSI e Associazione Stampa Romana). In particolare la FNSI ha particolarmente a cuore il problema perché la vertenza chiama in causa la correttezza dei rapporti tra i giornalisti e gli Enti pubblici.






















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