Fise, a Roma confronto diretto tra tre candidati
TRE DEI QUATTRO CANDIDATI alla presidenza della Federazione Italiana Sport Equestri (mancava il viareggino Andrea Paul Gross, il grande favorito) si sono confrontati a Roma la sera di lunedì 17 novembre. L’occasione è stata la presentazione dell’ultimo libro di Mario Cassinelli “Pechino 2008… e non solo” nella sede della gloriosa Società Ippica Romana alla Farnesina.
Ha cominciato Marcello Foti, che era stato anche il primo a presentare la propria candidatura in forma ufficiale: molto conciso, ha spiegato di essersi candidato perché “da una vita combatte contro la Fise presieduta da Cesare Croce” e che solo con la candidatura poteva avere finalmente la possibilità di far sentire il proprio dissenso (di un regime autoritario alla Fise ha poi parlato senza mezzi termini anche Giuseppe Brunetti, neo presidente del Comitato Regionale Lazio).
Giorgio Guglielmi di Vulci, dopo aver ricordato i suoi trascorsi come cavaliere militante e come dirigente nell’ippica e nell’equitazione, ha affermato di presentarsi su richiesta di quei personaggi che hanno dato vita a un movimento di Rinnovamento dell’equitazione. Molto realisticamente, Guglielmi ha rilevato come i programmi dei quattro candidati nella sostanza siano molto simili tra loro (trasparenza, antidoping, migliore funzionalità delle strutture federali, migliore impiego delle risorse a disposizione e così via…). Secondo Guglielmi, il nuovo Consiglio Federale dovrà affrontare “sul campo” i vari problemi, anche alla luce del fortissimo taglio dei soldi che il Governo metterà a disposizione del Coni (e quindi delle federazioni sportive).
Francesco Gallo, vicepresidente vicario uscente, ha insistito soprattutto sulla radicale riforma dello statuto della Fise come pregiudiziale a qualsiasi forma di progresso nell’equitazione. In particolare, Gallo ritiene che sia indispensabile abolire le deleghe nelle assemblee elettive e che un presidente non possa più essere eletto dopo due mandati (otto anni in totale).
Tra gli interventi, da segnalare quello del generale Filiberto Cecchi, in corsa per un posto nel nuovo Consiglio Federale. Cecchi, che si è definito “un candidato indipendente”, ha sottolineato come il suo ruolo di vicepresidente dell’Unione Nazionale Incremento Razze Equine possa essere molto utile per creare una effettiva sinergia tra l’ippica da corsa e il mondo degli sport equestri.
Secondo Giulia Serventi, amazzone “storica”, la nuova Fise dovrà preoccuparsi soprattutto del livello tecnico degli istruttori. Salutato da una standing ovation, Raimondo D’Inzeo, icona del salto ostacoli in Italia, ha denunciato le forme di lassismo dilaganti tra i giovani cavalieri, in campo e a terra.
Adriano Capuzzo, applauditissimo per la sua gestione del comitato Fise Lazio, ha abbracciato il carabiniere Stefano Brecciaroli, numero 1 azzurro nel concorso completo e sua “scoperta”.