Cartoline del Merano, Red Chief e Duel insieme sul traguardo
MERANO. Quella corsa dal fascino unico, già il Gran Premio Merano, 5000 metri e 24 ostacoli. Torna domenica 28 settembre, nella conca di Maia. Quanti nomi, cavalli, giubbe, fantini e allenatori.
Cogne è il cavallo-manifesto della corsa. Portava quella casacca celeste e rossa della scuderia Aurora. Il pubblico lo adorava. Ha corso 11 edizioni del Merano. Ne ha vinte due, nel 1967 e 1969, sempre con Sandrino Mattei in sella. Ultima partecipazione a 16 anni nel 1974.
I ricordi si succedono di quello steeple che consegna alla gloria imperitura, in quella cornice fantastica, tanto verde, intorno il cielo solcato da nuvole e montagne. Scenario da fiaba, palcoscenico dove hanno recitato campioni indimenticati. Pigalle, Chivas Regal, Or Jack, L'Estran.
Sfogliamo l'album: 1970 Tatti Jacopo, quattro anni che l'anno prima aveva corso a vendere senza che nessuno lo acquistasse per soli 5 milioni di lire, domina da un capo all'altro in un cammeo del suo allenatore Pasqualino Mazzoni. Anni Settanta nella quale la corsa è un grande evento abbinato alla Lotteria Nazionale, va in diretta sul secondo canale della Rai.
Nel 1973 Chivas Regal, della Razza Vallelunga, è il favorito ma una caduta lo toglie di scena. Lo steepler in giubba biancoverde si rifà l'anno dopo prendendosi la scena in una monta precisa di Pino Morazzoni.
Nel 1975 il piccolo Trapezio, montato da Ferdinando Saggiomo, con un gran finale, volando il tratto piano, dopo l'ultima siepe, rimonta e acciuffa Frederik che aveva guidato dal via. Trapezio si ripete l'anno successivo.
Nel 1977 una delle cartoline più belle della corsa più ricca d'anima (definizione di Marco Vizzardelli). Sulla curva finale si ritrovano in testa due cavalli della stessa scuderia, il raso rosa e viola di Lady M. Sono Duel, montato da Orlando Pacifici e Red Chief, con in sella Gianantonio Colleo. Vince Red Chief e appena passato il traguardo Colleo si volta e tende la mano a Pacifici, che era anche l'allenatore dei due cavalli. Orlando aveva dato via libera a Gianantonio. Un gesto di qualità di un jockey che dopo quattro secondi posti nel Merano troverà il suo giorno di gloria nel 1990.
E' l'anno di Miocamen. Un quattro anni ancora inesperto. Salta non con impaccio la fence, ma resta in piedi. Pacifici lo tiene coperto fino al rettilineo opposto. Prende il minimo dei rischi su quello steepler ancora giovane e quasi timoroso sugli ostacoli. Poi Miocamen si scatena nel finale, va a prendere la favorita Frappeuse e si stacca nettamente tra il tripudio della folla che porta in trionfo quel jockey che finalmente può dire di aver vinto il 'Meranò' come lo chiamano i francesi.
Una edizione rocambolesca fu quella del 1980. Ryan's Daughter che l'anno prima aveva vinto il Merano, montata da Pino Santoni, punta al bis ma trova sul percorso gli intralci di due cavalli scossi. Fa una corsa coraggiosa e generosa un'altra femmina A Merry Mount che attacca all'ultimo passaggio dalla curva di Marlengo. La quattro anni francese Cartum non la perde di vista e la beffa nel finale. Ryan's Daughter, sfortunata, è comunque ancora terza.
Si tinge di giallo l'edizione 1982. Guidsun, con in sella Pier Paolo Alberelli, vince su Prince Pamir ma dopo qualche mese viene tolto dall'ordine d'arrivo per un discutibile doping. Il cavallo di una scuderia altoatesina risulta positivo ad una lievissima quantità di sciroppo per la tosse. Così vince a tavolino quell'edizione Prince Pamir, che nel Merano 1981, dopo un lungo duello con Conte di Naturno, era stato beffato nel finale dal francese Amado.
Nel 1983 Alberelli e Guidsun si prendono la rivincita. La storia del Gran Premio Merano ci dice anche che il tempo è galantuomo. Che dopo una sconfitta bruciante l'attore coraggioso che unisce talento a tempra assapora il dolce gusto della rivincita.
Vittorie e sconfitte, le emozioni di una corsa unica e speciale, in quel paradiso che il buon Dio ha regalato al mondo, la splendida Merano, città-giardino, di cura e di vacanza, di meravigliosa idea della vita come eleganza, stile e tradizione.
Il cavallo e la natura, le storie degli uomini e delle donne che si avvolgono accanto a quell'animale fedele compagno di viaggio con il quale cerchiamo di andare di là da quel verticale quando il traguardo si avvicina e il cuore ci batte in gola.






















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