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Domenica 6 Aprile andrà in scena l’importante Gran Premio Costa Azzurra gruppo I e corsa di spicco e di eccellenza dei convegni piemontesi.
A partire dall’edizione del 2025 il Masaf ha dichiarato che entrerà a far parte del circuito ‘’UET ELITE CIRCUIT’’ un calendario che raccoglie le 16 principali corse europee tra cui L'Amérique, L’Elitloppet e il Campionato Europeo di Cesena. Alla fine delle 16 corse ci sarà una finalissima in autunno prossimo tra i migliori cavalli vincitori.Equitazione e cinema avanzano a braccetto. Testimone di questo legame così saldo è Carlo Degli Esposti, produttore cinematografico e di serie televisive del calibro, tra le altre, di Montalbano, I delitti del Barlume, Braccialetti Rossi, presente ai Pratoni del Vivaro per i Fei World Championships di Attacchi
Una bellezza da reato. In tutti i sensi. Nel senso dei sensi che sa penetrare, attrarre e confondere, insieme ai pensieri.
Da Roma torna sul luogo, anzi nella finale (dove nel 2019 conquistò la fascia di Miss Bar Sport) del delitto.
Modella, attrice per vocazione e di professione criminologa (tre lauree e un libro appena dato alle stampe, "Le coordinate del male"), Alice Vinci, da sempre affascinata di cinema e in particolare di thriller
“Ho sbagliato!”
Mi sarebbe piaciuto parlare di un’opera legata al mito delle amazzoni; avrei voluto dirvi di quel fregio del Partenone o raccontarvi di Pentesilea e farmi aiutare in questo, come è nel mio segno, da una figura del mondo equestre. Avrei dovuto trovare una donna certo, una personalità forte, un nome che nel mondo dell’ippica spiccasse.
Sono le galoppate più potenti, ariose e trascinanti di tutta la storia del cinema: quelle che appartengono a due film di cui i cavalli sono il perno fondante. Il primo è l'australiano "L'uomo del fiume nevoso", e il secondo, prodotto dall'americanissima Disney con il titolo "Indomabile" ( ma negli Usa era "Ritorno al fiume nevoso"), che ne è una sorta di remake e che è stato anch'esso girato nei medesimi, meravigliosi luoghi di quel continente: il Nuovo Galles.
Probabilmente queste parole - che sono un verso di una canzone degli anni Trenta - non colpiranno la memoria dei lettori più giovani. Per questo mi sembra giusto aggiungere altri versi della strofa: "... se c'è una coppietta. Piano se ne va, senza galoppar, tanto non c'è fretta... Come è delizioso andar sulla carrozzella...".
Sì, le celebri botticelle romane, da anni al centro di una lunghissima vertenza fra chi vuole abolirle offrendo ai vetturini delle licenze di taxi, e chi invece le difende. La passeggiata in carrozzella ha ormai poco senso in una città strangolata dal traffico.Silenzio, si gira. Anzi, silenzio si raglia. Ebbene sì, questa volta parliamo di un equide che "non" è un cavallo: il mulo, che è un incrocio fra un asino e una cavalla. L'ibrido che invece nasce da un cavallo e un' asina si chiama bardotto. Sono numerosi i muli che hanno abitato la storia del cinema. A partire dal più famoso di tutti, Francis, il mulo parlante, star di una serie di film made in U.S.A. che nei primi anni Cinquanta ebbero un grandissimo successo al di là e al di qua dell'oceano.
"Dammi retta, non ti affezionare mai a un cavallo. I cavalli, quando non possono più correre, non valgono un cazzo per nessuno". Questa battuta, che usa un linguaggio fuor di metafora, illustra la crudele regola di vita che presiede al mondo delle corse dei piccoli circuiti statunitensi ( ma questa realtà riguarda tutto il mondo). Ed è la raccomandazione che una fantina ripete maternamente all'artiere Charley Thompson, quindicenne senza famiglia che si è affezionato a un quarter horse di cinque anni, sbattuto a gareggiare nelle corse sui centocinquanta metri...