Alice nel paese del crimine, della bellezza e dell'eros,
Una bellezza da reato. In tutti i sensi. Nel senso dei sensi che sa penetrare, attrarre e confondere, insieme ai pensieri.
Da Roma torna sul luogo, anzi nella finale (dove nel 2019 conquistò la fascia di Miss Bar Sport) del delitto.
Modella, attrice per vocazione e di professione criminologa (tre lauree e un libro appena dato alle stampe, "Le coordinate del male"), Alice Vinci, da sempre affascinata di cinema e in particolare di thriller, gialli ed horror ("Adoro Hitchock, Dario Argento e Brian De Palma -dice- ma mi piacciono anche i film scanditi dall'eros, dalla sensualità e dalla psiche di personaggi, attori ed attrici") è cresciuta con il sogno di lasciare il segno, rendersi indimenticabile per chi la guarda sapendo vedere.
"Sono il sogno di me stessa", rivela.
E in lei albergano insieme l'Alice bambina, ingenua e quasi indifesa, la femme fatale inarrivabile, altera e pericolosa, la semplice, fragile ragazza vestita di scelte e valori che vengono da lontano cambiando ogni volta strada e la donna che vuole arrivare al traguardo a qualsiasi costo.
Angelo e demone, le piace sedurre e, soprattutto le piace piacere, provocare, abbagliare di luce il buio ed essere desiderata. Lei stessa è voglia prima che intenzione, erotismo, carica, intensità ed energia.
Osa sempre perché gli ostacoli sono fatti per essere superati, perché il giudizio degli altri conta fin troppo ma non decide mai niente. E' l'istinto che ha in mano le redini della corsa. E' sesso e pudore insieme e al centro del mondo di Alice c'è sempre Alice, sia pure, ogni volta, diversa.
Una dark lady dai mille colori, languida e dolce o decisa, quasi arrogante, allo stesso tempo.
La passione prima di tutto e il sogno prima ancora della passione. Quello di fare breccia, lasciare il segno, la favola e, quando sarà il momento, anche il coniglio e il cappellaio matto...
Ama giocare e i profumi. La finzione che diventa più vera del vero, il tempo che passa senza passare, bruciato sul tempo dal desiderio.
Come prova di talento, in finale, porterà il monologo di Sharon Stone in Basic Instinct, quello dove accavalla e scavalla le gambe e gela la stanza e la fa bruciare. Anche il personaggio di Sharon è una scrittrice, anche lei ha mille anime. L'incerto, il brivido, la fantasia, l'eros, il mettersi a nudo.
Per un attimo, impossibile da cogliere al volo, impossibile da non volare...