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Nel grande mosaico della zootecnia italiana, ogni sfumatura ha un significato, un valore: e tra queste, il celebre grigio ferro testa (o meglio capezza) di moro del cavallo Murgese non è solo estetica. È un segnale vivente di biodiversità, uno specchio del patrimonio genetico che rischiamo di perdere.
La transumanza, la monticazione, il pascolo itinerante non sono soltanto memorie del passato: sono pratiche vive che hanno ancora molto da insegnarci. Condividerle, raccontarle e sostenerle significa custodire un’eredità collettiva che rischia di essere dimenticata se non tramandata con consapevolezza.
Presso la sede dell’Istituto Incremento Ippico per la Sicilia di Catania, venerdì 14 maggio sono stati presentati i risultati finali del progetto triennale “Recupero, Conservazione e Valorizzazione delle Risorse Genetiche Equine ed Asinine Siciliane”, realizzato dall’Istituto Incremento Ippico per la Sicilia, con la collaborazione dell’Assessorato Regionale dell’Agricoltura, dello Sviluppo Rurale e della Pesca, delle Università di Catania (Dipartimento di Agricoltura, alimentazione ed Ambiente) e di Messina (Dipartimento di Scienze Veterinarie).
In un mondo sempre più segnato da stress e preoccupazioni per il futuro del pianeta, riscoprire il contatto diretto con la natura può diventare un antidoto prezioso.
La biodiversità nel cuore delle tradizioni
Osservare il comportamento degli Animali durante i giorni della merla ci ricorda l’importanza della biodiversità anche nelle tradizioni popolari.Approfondiamo con il Prof. Alexander Bergmann il tema legato a questa nostra nuova progettualità legata al MULO ITALIANO.
L'intervento del Professore sarà utile per spiegare anche ai non addetti ai lavori ciò che si nasconde dietro alla scelta di censire e gestire con uno "studbook" una specie ibrida, ai fini della conservazione della Biodiversità."Nel mondo vivono milioni di asini e migliaia di muli e bardotti, ignorati da milioni di persone che non avendone mai visti li credono ormai perduti per una società come l’attuale, assorbita dalle macchine e dagli automatismi.
Il 19 giugno si torna a parlare di "conservazione" della Biodiversità all'Università di Teramo e lo si fa attraverso un focus orientato all'Asino di Martina Franca, il mammoth tra le razze asinine italiane.Un appuntamento da non perdere per gli amanti della biodiversità e della conservazione delle specie.