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Un excursus curato dall'Associazione PASSIONECAITPR che da oltre 20 anni si occupa di valorizzazione della biodiversità. Un Ente ufficialmente riconosciuto nella sua funzione di Ente selezionatore dal Ministero delle Politiche Agricole che in occasione di questo 17 gennaio ha approfondito un tema sempre caro al mondo allevatoriale.
Sant’Antonio e la Benedizione degli animali: un rito ancestrale che resiste all’usura inesorabile del tempo.
L’immagine del buon frate – Sant’Antonio – eremita egiziano anche detto il Grande, d’Egitto, del Fuoco, del Deserto e l’Anacoreta dalla fluente barba bianca, che ancor oggi si trova nelle stalle a protezione degli animali, rende l’idea della devozione riconducibile alla benedizione degli animali soprattutto nelle comunità rurali.L’immagine del buon frate, eremita egiziano anche detto il Grande, d'Egitto, del Fuoco, del Deserto e l'Anacoreta dalla fluente barba bianca, che ancor oggi si trova nelle stalle a protezione degli animali, rende l’idea della devozione che, soprattutto in campagna, resiste all’usura inesorabile del tempo.
Anche all’inizio del secondo decennio degli anni Duemila, il 17 gennaio rappresenta ancora una data da non dimenticare per gli allevatori italiani: si celebra, infatti, in tutta Italia – soprattutto nelle comunità rurali - , la ricorrenza della festa liturgica dedicata a Sant’Antonio Abate, il santo Patrono protettore di uomini ed animali, figura emblematica della fede cristiana e fondatore del Monachesimo.
Assisi. Varenne è stata la star della Festa di Sant'Antonio Abate, svoltasi ieri, domenica, a Santa Maria degli Angeli. Il Capitano, la cui presenza è stata fortemente voluta dall’allevatore umbro Sergio Carfagna, in collaborazione con l’Associazione Priori del Piatto di Sant’Antonio Abate e con il Francescano Padre Danilo Reverberi, è giunto da Vigone, in provincia di Torino, per partecipare alla benedizione degli animali e del loro protettore San Antonio Abate.
Il 17 gennaio 2016 si replica a Santa Maria degli Angeli (PG) con la Benedizione degli Animali. Iniziata quasi per gioco nel 2015 ripercorrendo le orme dei postiglioni sull’antico percorso che legava la tratta postale tra Roma e Firenze, quello di Santa Maria degli Angeli è diventato una tappa fissa nel calendario AIA nel panorama legato alla celebrazione di Sant’Antonio, protettore degli animali.
Anche quest’anno, in occasione della festa di Sant’Antonio abate, protettore di uomini ed animali, l’Associazione Italiana Allevatori (Aia) terrà viva una tradizione che affonda le proprie origini nella notte dei tempi.
E così sabato 17 gennaio 2015 migliaia di allevatori si ritroveranno, per l’ottava volta consecutiva, di fronte al colonnato del Bernini dove verrà allestita una vera e propria “fattoria sotto il cielo”, con una rappresentanza delle specie animali allevate nel nostro Paese.
La “Giornata dell’Allevatore” sarà ancora quindi un momento di festa e di preghiera...L’Associazione Italiana Allevatori (Aia), per la settima volta consecutiva, ha deciso di celebrare in forma solenne la festa di Sant’Antonio Abate, protettore degli animali e patrono di tutti gli allevatori, che ricorre il 17 gennaio.
Più di 4mila allevatori provenienti da tutta Italia si sono infatti dati appuntamento questa mattina in San Pietro per partecipare alla Messa celebrata dal Cardinale Angelo Comastri e visitare la fattoria a cielo aperto allestita davanti al colonnato del Bernini.






























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