Ricerca: Data: 01/06/2021 - 4 articoli
La Versilia, dopo una lunga pausa imposta dalla pandemia, ha ospitato per il ventesimo anno la manifestazione l’Arte del Cavallo, un concorso di morfologia del purosangue arabo che nel 2010 è entrato nel calendario internazionale delle competizioni.
Lo scenario è il parco della Versiliana e se questa pineta per tutto l’anno è considerata il polmone verde della Versilia, in estate concede ombra e silenzio a chi si prende il vero e semplice lusso di volerla scoprire.
Il 2 giugno sancisce l’arrivo dell’estate all’ippodromo dell’Arcoveggio grazie alla disputa del Gran Premio della Repubblica, prova dal prestigioso Albo d’Oro riservata agli anziani di ogni paese programmata sulla selettiva distanza del miglio, che Mistero e Romolo Ossani, il “Cavaliere” vinsero nel 1948 aprendo una lunga suite di primattori, che nel 2020 fu magistralmente illustrata dall’inossidabile Arazi Boko, allora tredicenne. Molti i campioni ai vertici dell’anello felsineo, con il biondo Tornese a segno in ben tre occasioni e la statuaria Pancottina Bar a detenerne il record con un siderale 1.11.1, Sergio Brighenti, il “pilota”, è sfilato nel winner circle ben sei volte ed in tempi più recenti Enrico Bellei ha festeggiato la bella stagione con 5 vittorie.
Braccia al cielo per Salvatore Cuzzocrea e i suoi ragazzi, sorridenti e quasi increduli durante la cerimonia di premiazione al termine di una finale che hanno vinto con merito, sovvertendo ogni pronostico.
Che non fossero venuti a Piazza di Siena a caccia di autografi d’altronde, alla luce delle ottime prove di giovedì e venerdì, era ormai chiaro a tutti; che potessero arrivare a tanto, vincendo con incredibile autorità una finale che vedeva ai nastri di partenza campioni assoluti del calibro di Emanuele Gaudiano, Paolo Paini, Riccardo Pisani e Gianni Govoni - solo per citarne alcuni - non lo credevano nemmeno loro.
Quando ho a che fare con un nuovo cavallo, che sia per un periodo di addestramento o per la vita, mi preoccupo fin dal primo giorno di instaurare una relazione con lui. Posso affermare senza vergogna che dedico tantissimo tempo a conoscere il cavallo che ho davanti, anche solo leggendo un libro nel suo paddock, uscendo con lui a pascolare o oziando nel campo da lavoro, magari mangiando insieme la sua razione di pietanza o qualche carota.
Pagina 1 di 1
- 1
- 1