Un'idea geniale chiamata Lotteria di Agnano
Siamo arrivati a Maggio, un mese primaverile dove la natura trionfa e dà origine a nuove forme di vita. Le persone cominciano a esplorare il mondo circostante e a creare nuove forme di divertimento ricercando nella natura la fanciullezza e la spensieratezza che aiutano distogliere la mente dalla vita frenetica di tutti i giorni.
Con questo concetto di vivere la vita e un po’ per puro caso, nel 1947 a Napoli si era alla ricerca di un divertì tale che potesse soddisfare a pieno l’allegria e l’entusiasmo dei suoi cittadini. Fu così che i lumi napoletani inventarono il gran premio Lotteria.
In una Napoli in primo dopoguerra che faticava a rimettersi in sesto l’ippodromo di Agnano veniva gloriosamente ricostruito con l’obiettivo di attirare più napoletani possibili.
Quel lotteria fu un’idea formidabile: con una partecipazione di ottimi guidatori provenienti da tutta Italia, si corse in lotteria che ebbe subito un gran successo tra il pubblico. Ad aggiudicarsi il primo lotteria fu l’Ammiraglio, al secolo, Ugo Bottoni che con un “cavallo del sud”, Giaur da Brivio, diventerà il beniamino dei napoletani e ben apprezzato in tutta la Campania.
Nonostante un gran primo successo, il lotteria non si ripetè fino al 1951 quando a bomba entro nel circuito mondiale delle corse più belle. Il perchè è molto semplice: venne applicata una formula rivoluzionaria e unica nel suo genere con 3 batterie e una finale da capogiro.
r essere insostituibili bisogna essere unici, e l’animo ruggente di Napoli seppe creare una delle corse più ambite d’Europa e tra le più importanti nel trotto mondiale.
Nel 1951 cavalli italiani ed esteri si sfidarono in questa nuova formula. Americani e italiani vincono le tre batterie con un finale che vide sempre il successo dell'ammiraglio con Bayard, altro campione del sud.
Ma nel 1952 tutta Napoli iniziò a tremare quando dalla nordica Toscana arrivò “Cincerina” Omero Baldi, che con la bontà ed eleganza che solo a quei tempi in Italia sapevano dare, vedendo il figlio Vivaldo in difficoltà, ma con moltissime chance di vittoria, lo fece sfilare sull’ultima curva regalando il primo lotteria al futuro campione Vivaldo Baldi e al suo cavallo: il morello Birbone.
La stessa cosa, con un grande lavoro di squadra Made-in-Baldi, Birbone bissa la vittoria aiutato dal complice Agrio: insieme avevano depistato i loro temuti nemici esteri costringendoli all’inseguimento.
La folla era in delirio, per il terzo anno di fila flotte di persone scavalcavano lo steccato per andare a festeggiare i loro vincitori. Questa edizione fù la conferma che il Lotteria era la corsa più bella del mondo.
Spettacolo e brividi non mancano mai: nel 1954 Saint Claire stampa letteralmente sul palo un incredulo Casoli con un finale a colpi di reni.
L’anno dopo, un futuro pensionato Birbone, entra nella storia vincendo a ben 10 anni il terzo lotteria della sua vita. Bastò un ultimo gesto disperato, le guide mollate e un musino avanti, a regalare a questo immenso campione l’ennesima vittoria della sua vita. Un cavallo morello sbucava tra un pubblico in lacrime che colmava la grande pista di Agnano, accorso non solo per festeggiare il vincitore, ma per salutare l’idolo napoletano.
I Nostri campioni italiani ci abbandonarono fino al 1957 anno in cui il lotteria lancerà sulla scena il miglior indigeno italiano prima di Varenne: si parla del biondo Tornese, guidato al tempo da Mario Santi, il suo creatore. Nessuno riuscì a mangiarsi il sauro voltante che in una finale da capogiro non riesce a far passare nessuno avanti. Nessuno ha i suoi tempi nelle gambe, stravince e convince. le lacrime di Santi in premiazione segnano la storia. Ha creato un campione.
Il 1958 è l’inizio di una storia a sé nell’ippica italiana, e parte proprio dal Lotteria.
Tornese, il quale non è più alla corte del povero Mario Santi, ha un rivale che lo fà tremare: è il toscano Crevalcore. Per la prima volta questi due giganti si affrontarono nella finale creando un dualismo che sarà parte della loro carriera. Una lotta colpi di reni e ultimo fiato. Vivaldo Baldi contro Sergio Brighenti, Tornese contro Crevalcore. Adrenalina pura e alto livello di tensione sportiva. A cena però tutti degli ottimi amici e signori di un tempo.
Tornese ebbe sempre la meglio su Crevalcore ma che sudate…
Nell’edizione del 1961 il dualismo tra Tornese e Crevalcore raggiunse le vette più alte dell’agonismo. L’’edizione che più di tutte ha lasciato l’amaro in bocca a tutti e domande senza risposta. In una lotta cruenta per avere la testa, lanciati in una corsa che sembrava avere solo due cavalli, quando Crevalcore sembra cedere, i due si agganciano regalando la vittoria alla sconosciuta Kracovie. Lotteria silenzioso e amareggiato per tutti, pubblico e guidatori stessi.
Sarà il ‘62 l’anno in cui finalmente il conto tra i due si chiuderà: cancellati i rivali francesi e americani, i due trasformarono la finale in una questione privata.
A suggellare due grandi carriere , stabilire una gerarchia codificata, completare il capitolo finale di una storia combattuta per anni in tutta L’Italia, vince Tornese davanti a Crevalcore.
E con questo capitolo il lotteria divenne davvero la corsa più bella al mondo.
Con la vittoria di Tornese fino al 2000 nessun indigeno riuscì a vincere di nuovo il lotteria.
Come un segnale, un lancio sulla pista di decollo, il lotteria era una corsa di élite adatta solo a far decollare i veri grandi campioni. Ce lo confermerà un giovane Giampaolo Minnucci che con Varenne dettò legge nel parterre flegreo dominando 3 lotterie di seguito. Il resto su Varenne è una storia che ad ogni bambino viene raccontata in culla. Lo zio Salvio perse la voce per 3 anni a fila, ma con questo campione le lacrime non potevano non scendere.
Mack Grace Sm solo 12 anni più tardi si prese anche lui 3 sigilli di seguito confermandosi sulla scala internazionale.
10 anni più tardi, nel 2023, sulla scena italiana abbiamo un altro sauro volante: è il maestoso Vernissage grif che con il record di 1.10.1 a distruzione di cronometro riuscirà ad animare nuovamente il pubblico partenopeo come il suo avo Tornese fece nel 1958.
Vernissage scriverà la sua storia, da come da brutto anatroccolo si diventa un bellissimo cigno. La sua storia però a causa di un piccolo infortunio, non finirà con il lotteria. La corsa di domenica infatti, sebbene lo vede tra i partecipanti, non lo vedrà sfilare sulla pista bianca di Napoli.
Chi sarà a vincere il lotteria 2025 lo sapremo solo vivendo la corsa.
Alrajah One è rientrato bene in Italia dopo una lunga stagione in America e ha già specialità bel lotteria. Dany capar, il toscano, è il migliore neo-anziano sulla scena italiana. Ampia Mede Sm, ritorna a correre su suolo italiano e probabilmente cercherà di chiudere una brillante carriera con il Lotteria in palmares. Always Ek, è indicata come controfavorita e la inseriamo perché può fare un bell’arrivo sia in batteria che in finale. Gli altri concorrenti sono incognite che possono disturbare i nostri campioni indicati.
Nonostante mancherà il nostro campioncino Vernissage Grif, il duello sarà ricco di colpi di scena e dopamina.
Per concludere c’è poco da dire, come direbbe Zio Salvio Cervone: allacciate le cinture, ci saranno turbolenze.