Una "Prima" da applausi nel giardino delle Padovanelle
Nell'ippica, come in molti ambiti, c'è chi chiacchiera e chi fa i fatti e nel variegato universo delle Società di Corse ci sono 'prenditori' (di soldi pubblici) mascherati da imprenditori e imprenditori veri, appassionati e capaci.
Uno di questi, per fortuna non l'unico ma purtroppo tra i pochi, è Giuseppe Stefanelli, uomo di sport e d'impresa, con signorilità e valori dei tempi andati ("Per forza -scherza- ho l'età dei datteri") che, innamorato della sua Padova e della storia dell'Ippodromo Breda se lo è addirittura comprato e va investendo altre risorse importanti per un pieno rilancio in termini di servizi per il pubblico, per le scuderie e per i cavalli, la loro bellezza ed il loro benessere.
"Non so bene cosa mi sia passato per la mente nell'acquistare le Padovanelle -racconta- ma devo dire che la città risponde e questo per me è già motivo di soddisfazione; in più la famiglia non mi ha ancora fatto internare e anzi è al mio fianco, quindi vado avanti con determinazione e nel rispetto di quei valori etici che ho imparato dai miei, dallo sport, dalla vita stessa e con mia moglie; valori che ho trovato modo di condividere anche nell'ippica con persone speciali e fidate, amici come Roberto Mazzucato e Remigio Talpo".
In effetti, alla loro età, verrebbe quasi da chiedergli "chi ve lo fa fare?" ma, per fortuna, la bellezza, l'amore, la passione e la classe (purtroppo anche il mal di denti) non hanno tempo e neppure scadenza.
Così che i 'fatti' di cui sopra non si limitano ad avere ristrutturato e rilanciato le Padovanelle e a riportare famiglie e giovani all'Ippodromo ma anche a un'attenzione sentita e importante per il benessere dei cavalli e la loro tutela: la manutenzione quotidiana delle piste, il sostegno alle esigenze in allenamento, l'impianto idrico, il restyling degli spazi verdi, il rifacimento dei tetti delle scuderie con l'eliminazione di ogni piccolo residuo di amianto, le telecamere di controllo e sicurezza, importanti anche nelle battaglie antidoping e, in questo senso, il supporto e la collaborazione con il Direttore Generale Masaf Remo Chiodi e il suo incaricato Germano Di Corinto, che in squadra con due donne di livello, merito e impegno come la Dottoressa Catizzone e Tamara Papiccio sono riusciti, proprio dimostrando priorità verso il benessere e la graduale eliminazione della frusta a far nominare la stessa Papiccio alla vicepresidenza Uet, l'unione europea del trotto.
Ed ecco, l'ulteriore 'fatto', il passo in avanti dell'imprenditore (e prima ancora dell'uomo) Stefanelli: sabato 22 febbraio, alla 'prima' del 2025, tutte le 8 gare in programma saranno disputate senza frusta.
Da quando esiste il trotto in Italia non è mai successo e si tratterà di un piccolo grande record che lo stesso Stefanelli si augura "di poter battere e di un esempio che venga seguito da altri ippodromi".
A una chiamata e a un'iniziativa del genere non potevano che aderire uomini e donne del Circuito ippico-benefico delle Stelle che ha portato a Padova per l'occasione il Lotteria delle Stelle, trofeo ambitissimo e di divertimento per tutti gli amatori del cavallo e del trotto, con batterie e finale.
La prima batteria sarà intitolata alla Metro Ferr, importante azienda che lavora con il settore pubblico e che insieme alla CGM elettromeccanica ha sponsorizzato l'evento e contribuito alla devoluzione benefica, la seconda sarà il Premio Barone Carmine Di Vincenzo, ricordo di una persona (e personaggio) di rilevanza e spessore, capace di vincere, proprio tra le Stelle, una gara alla tenera età -a proposito di quel che scrivevamo prima- di 90 anni.
La finale, quest'anno, sarà il Memorial Luigi Cortellazzi, altro straordinario uomo innamorato dei cavalli e padre di Gianluca, che sarà in pista certo anche con la voglia matta di qualificarsi per la finale ma prima di tutto emozionato e felice di "poter ricordare pubblicamente papà in un evento così importante e pieno di significato. La malinconia sarà doppia perché il pensiero sarà anche alla prima corsa senza Cesare Ercole che adesso è una Stella volata in cielo, ma, sono sicuro che entrambi ci seguiranno e comunque saranno con me, con noi".
Con Cortellazzi, anzi contro di lui perché prima e dopo ogni gara si è amici ma in corsa pur sempre avversari, anche la straordinaria cantante Petra Magoni, il commentatore sportivo di Mediaset Federico Mastria, due amazzoni dalle diverse sensibilità ma di grande passione quali Deborah Vitangeli e Luisa Ciardo, entrambe marchigiane, come del resto Mario Tomassini, i toscani Luca Gambassi, Marco Righi e Paolo Chiari, l'inviato pugliese Ivan Aldanese, il piemontese Gianluca Allione, lo spezzino Bellè, il napoletano Aurelio Caputo, l'albanese trapiantato in Italia Petrit Gjoni e il calabrese ormai veneto d'adozione Domenico Barbaro.
Spettacolo in pista come nel resto della giornata, del sabato di festa: con la bellezza e il talento dell'attrice Martina Bernabei, Miss Ippodromo in carica e madrina della manifestazione e la vulcanica Elisa Alloro a presentare l'arte e la musica della stessa Magoni, della voce internazionale di Manu Ley, dell'emergente Bea Baldi (figlia di Lorenzo e nipote di Giancarlo, due che nell'ippica hanno lasciato segni indelebili), del padovano Simone Pittarello, del performer Chiari e del più ippico tra i cantautori italiani, Alberto "Caramella" Foà.
Anche Elisa e Alberto spesso si misurano tra le Stelle ma "questa volta io sarò a fare il tifo e quanto ad Alberto -scherza lady Alloro- già deve cantare e se gli uomini in generale, si sa, non sono multitasking, lui men che meno"...
Padova è pronta ad emozionarsi e il consiglio per tutti è di non mancare a questa 'prima' speciale.
Senza frusta e con il cuore, naturalmente, perché -come recita il motto delle Stelle- darsi all'ippica può far bene...