Siviglia, attacco di tradizione: le regole da rispettare
Il Real Club de Enganches de Andalucia, nella sua sede di Siviglia, usa intrattenere gradevolmente i propri soci una volta al mese con delle “tertulias” ovvero chiacchierate su un tema importante degli attacchi di tradizione.
Il Real Club de Enganches de Andalucia è un’associazione che si occupa di curare e diffondere la cultura del cavallo attaccato sia nell’ambito della tradizione che nell’ambito sportivo. Il Presidente onorario è il Re di Spagna.
Il 24 di gennaio u.s. ho avuto il piacere di essere autorizzata al collegamento via web e di assistere alla “tertulia” sulle regole da rispettare nell’attacco di tradizione, raccontate e spiegate da Ramon Moreno de los Rios, giudice di tradizione.
La Spagna vanta una grande storia nell’attacco di tradizione: lo dimostrano le manifestazioni all’interno della Feria de Abril o la Fiesta de Pedro Romero di Ronda.
Le carrozze non sono state solo un mezzo di trasporto, bensì espressione di un protocollo che si è sempre piu’ sviluppato nel tempo. Pertanto sono proprio i segni di questo protocollo che rendono l’attacco piu’ o meno conforme alla tradizione e dunque piu’ o meno pregiato.
Fondamentalmente le carrozze vengono classificate come di servizio, guidate da un cocchiere, o sportive o di Maitre ossia guidate dal proprietario.
Cio’ determina anche il corretto posizionamento dei passeggeri che siedono dietro mentre accanto al guidatore c’è sempre la sua signora o la figlia.
Il Protocollo Reale del 1879 prevedeva un numero preciso di cavalli e cavalieri o altieri in accompagnamento alla carrozza reale: ciò risulta da libri dell’epoca come quello per il matrimonio del Re Alfonso XII con l’arci duchessa Maria Cristina d’Austria.
Quanto ai cavalli, solo il Re poteva attaccarne 8; infanti e ambasciatori 6, nobili 4, vescovi 3, singolo o pariglia tutti gli altri.
L’equipaggio di servizio di un attacco è composto da un guidatore, da un groom professionale o amico ,un addetto alla porta, postiglioni, un addetto alla pariglia, palafrenieri, picador.
Un groom è previsto per l’attacco singolo, pariglia, tandem, troika. Due groom per leveque e tiro a quattro.
Memorandum per i giudici di tradizione: attenzione ai dettagli, alla pulizia, allo stile del vestire, non troppo vistoso, attenzione alla posizione di redini e frusta.
L’abito va accordato con il tipo di carrozza e con i finimenti.
Esistono regole ben precise per l’abito a seconda che il driver sia anche il proprietario e la guida all’inglese o a seconda del finimento usato con pettorale o collana. Anche il cappello va raccordato al tipo di attacco usato.
Alle signore è raccomandato principalmente un uso discreto del vestire senza manifestazioni appariscenti, in armonia con il colore della carrozza. Parimenti,le regole per il vestito dei passeggeri seguono le stesse linee.
Al giorno d’oggi il groom spesso è un amico/passeggero; si raccomanda un uso del vestire comodo per poter esplicare le proprie funzioni con sveltezza e praticità ma sempre in linea con la sobrietà ed eleganza.
In attacchi da città o di gala le regole per il vestire dei groom o altieri sono specificatamente dettate e raccontate anche dalle numerose “divise” arrivate a noi e conservate nei musei. Numero dei bottoni distinto anche a seconda dell’importanza del groom, insegne della famiglia proprietaria, dettagli relativi a guanti, stivali e spille sono anch’essi debitamente descritti e prescritti.
Una “tertulia” interessante e divertente. Si ringrazia il Real Club de Enganches de Andalucia e il dotto relatore Ramon Moreno de los Rios che hanno permesso la mia partecipazione in grande amicizia.