Salto ostacoli, ''le scuderie'' perno della riforma FISE
PARTE con la data del 1° gennaio 2012 ed è strettamente collegato alle modifiche statutarie che verranno presentate all’Assemblea del 19 dicembre prossimo (Lido di Camaiore) il piano di riordino e rilancio del Salto Ostacoli Seniores della Federazione Italiana Sport Equestri. Il progetto, illustrato martedì dal presidente Andrea Paul Gross presso la sala stampa del CONI, mette a fuoco la strategia federale che ha come obiettivo ricostruire la squadra nazionale e a renderla competitiva in vista dei prossimi appuntamenti cruciali come i World Equestrian Games del 2014, gli Europei del 2015 e le Olimpiadi del 2016.
“Siamo in un momento di svolta importante – ha spiegato Paulgross - e vogliamo dare un forte segnale di discontinuità e di apertura verso una ristrutturazione intelligente del settore, supportata da innovazioni importanti”. Il progetto è finalizzato alla costituzione di veri e propri team di lavoro a supporto del cavaliere, “le scuderie”, che dovranno confrontarsi e relazionarsi quotidianamente con lo staff tecnico federale per una comune programmazione. “Con questo progetto la FISE vuole creare le condizioni ideali per facilitare la formazione professionale dei cavalieri in un contesto con obiettivi chiari nel quale tutti gli operatori agiscano in sinergia, così come accade negli altri Paesi”.
I primi cavalieri che hanno sottoscritto il progetto sono stati Natale Chiaudani, Luca Marziani, Fabio Brotto, Giulia Martinengo e Gabriele Grassi. Come si legge nel progetto, la Federazione potrà determinare riconoscimenti economici per le scuderie e quindi per i proprietari dei cavalli che abbiano centrato gli obiettivi stagionali prefissati come meta da raggiungere e determinerà due gruppi di cavalieri (fino ad un massimo di 10 cavalieri a gruppo) su cui fare affidamento ed investimenti per il prossimo biennio. “La Fise - ha aggiunto Paul Gross - per mettere in atto una organizzazione vincente ha realmente bisogno di disporre di strutture professionistiche su cui fondare il programma dell’attività di vertice e di mettere ordine. I proprietari che investono nell’acquisto dei cavalli hanno necessità di massima chiarezza” .
L'INGRESSO di un rappresentante dei proprietari nel Consiglio Federale, la costituzione di una Commissione Allevatori in ambito Fise ed il fatto che i cavalli (riconosciuti come atleti e non più come mezzi) entrino di fatto nelle compagini associative sono tra le più significative modifiche che l’Assemblea sarà chiamata ad approvare per il cambio di Statuto. “Spesso dimentichiamo che al centro dell’attività di politica sportiva ci deve essere l’interesse del cavallo. Per questo abbiamo deciso di fare entrare i proprietari, come rappresentati dei cavalli, all’interno del Consiglio Federale, in quota parte con gli atleti”.
La centralità del cavallo all’interno dell’attività equestre serve anche dirimere una lunga controversia con l’Agenzia delle Entrate. “Le contestazioni maggiori dal Fisco arrivano per il mancato addebito dell’Iva nelle transazione commerciali all’interno del circolo ippico. La figura del cavallo atleta ci permette di far capire come questo sia parte integrante dell’attività di istituto, che quindi non può più considerarsi un’attività commerciale”.
Il nuovo progetto coinvolge anche che gli allevatori che attraverso il loro “board” avranno un ruolo determinante nelle scelte strategiche del movimento da parte del Consiglio Federale, come accade per la Consulta dei Comitati Regionali. “E’ fondamentale dare voce e avvicinare il mondo allevatoriale del cavallo da sella all’attività sportiva. Non si vince senza un grande allevamento alle spalle. Si tratta quindi di un’osmosi tra l’attività sportiva e le categorie produttive, lunga ma necessaria”.
UN PROGETTO che punta a modificare strutturalmente il mondo professionistico, riguardando sia l’aspetto tecnico-sportivo che economico. “Le scuderie infatti dovranno essere realtà sportive ed economiche certificate – ha sottolineano il Presidente della FISE – strutture moderne, funzionali e trasparenti. Chi vuole rappresentare l’Italia dovrà avere alle spalle una struttura economicamente professionale. Vogliamo ricominciare a vincere e per farlo abbiamo bisogno di inserire l’elemento del professionismo nello sport di vertice. Le scuderie potranno essere gestite anche da società di capitali (nuova norma che sarà inserita nello statuto), per diventare un motore economico importante per l’attività sportiva: “Non sarà una riforma risolutiva, ma è sicuramente necessaria per rilanciare il settore. E’ una riforma attuale che risponde alle esigenze dell’ambiente dando maggiore rappresentatività a tutti, intervenendo sia sull’attività dei circoli, che avranno vantaggi reali, che su quella sportiva senior”.