Roma, conferenza stampa di presentazione di AlleviAmo futuro
l’Associazione Italiana Allevatori-A.I.A. e l’Associazione Regionale Allevatori della Basilicata (Ara) presenteranno a Roma, martedì 10 settembre 2019, alle ore 11, presso la Sala Conferenze della Stampa Ester la manifestazione “AlleviAmo futuro-Expo Matera 2019 ” che si terrà il 20-21 settembre.
AlleviAmo futuro, attraverso la informazione, divulgazione, promozione e valorizzazione delle produzioni, si propone di rafforzare la conoscenza e la consapevolezza dei valori della zootecnia e dell’agroalimentare per la salvaguardia del paesaggio, il benessere animale, la sostenibilità ambientale ed economica. Quello che si presenta è il mondo agro-pastorale contemporaneo, che coesiste in perfetta sintonia con una zootecnia specializzata condotta adottando sistemi d’allevamento che ben si integrano sul territorio, senza alterarne gli equilibri, e che individua nel benessere animale, nella qualità delle produzioni e nella ecosostenibilità, i suoi punti imprescindibili di riferimento.
Le razze equine sono presenti da lungo tempo nella storia della Basilicata, caratterizzando, in particolare, la pratica agricola dal medioevo ad oggi. La razza Haflinger è stata introdotta negli anni venti del Novecento dall’agronomo napoletano Luigi Croce, amministratore dei Doria, che ne comprò alcuni esemplari ad Hafling (Avelengo), in provincia di Bolzano, portandoli in località Piano del Conte dove aveva fatto costruire un villaggio agricolo estremamente funzionale, con una moderna stalla per l’allevamento dei bovini e degli equini, un caseificio, alloggi confortevoli per gli addetti all’azienda e finanche una scuola agraria. Nel 1953, nella stessa area, gli operatori della Riforma Fondiaria ripresero l’esperimento di Croce suddividendo gli oltre seicento ettari espropriati ai Doria in ventotto aziende. Gli assegnatari, oltre al terreno e alla casa colonica, ricevettero anche una fattrice di razza Avelignese (Haflinger). Sono cavalli che si sono inseriti perfettamente nei nostri territori e che possono rappresentare anche una grande opportunità per il turismo rurale e per la pratica, sempre più diffusa, dell’ippoterapia.