Quadro del trotto europeo nell'ultimo decennio
L'articolo apparso sul nostro giornale on line il 16 gennaio 2024 "Riflessioni sullo stato del trotto in Europa" intendeva presentare una serie di dati e delineare una breve analisi dell'attività del settore per quanto riguarda gli aspetti agonistici, l'allevamento, le risorse nel periodo dal 2018 al 2022, per definire l'andamento a livello nazionale in comparazione con gli altri Paesi europei.
Riprendiamo più ampiamente l'argomento con un confronto certamente più significativo tra i dati del 2012 e quelli del 2023.
E' opportuno premettere, forse banalmente, che il trotto - e l'ippica in generale - sono, secondo la logica economica e la tradizione storica, corse di cavalli finanziate dalle risorse derivanti dalle scommesse. Dal gioco deriva, o dovrebbe derivare, tutto il sistema.
Passiamo alla disamina della situazione, con la comparazione dei dati forniti dall'Unione Europea del Trotto (UET), che ogni anno pubblica un ampio e dettagliato rapporto sullo stato delle corse continentali, consultabile sul sito www.uet-trot.eu
Il numero delle corse.Nel 2012 le corse francesi sono state 11.088 e nel 2023 11.020, quelle svedesi 8.122 nel 2012 e 6.850 nel 2023, quelle italiane 8.618 nel 2012 e 6.211 nel 2023.
I cavalli in corsa.Nel 2012 in Francia 15.784 e 15.638 nel 2023, in Svezia nel 2012 11.973 e 9.678 nel 2023, in Italia 8.030 nel 2012 e 5.748 nel 2023.
E adesso il montepremi totale.Nel 2012 in Francia 239.932.896 e nel 2023 252.493.000, in Svezia nel 2012 83.344.053 e 78.432.350 nel 2023,in Italia nel 2012 58.570.820 e 44.085.695 nel 2023
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Il montepremi medio per corsa.Nel 2012 in Francia 21.572 e nel 2023 22.919, in Svezia nel 2012 10.275 e 11.437 nel 2023, in Italia nel 2012 6.797 e 7.098 nel 2023.
Montepremi medio per cavallo.Nel 2012 in Francia 15.144 e nel 2023 16.146, in Svezia 6.961 nel 2012 e 8.109 nel 2023, in Italia nel 2012 7.294 e nel 2023 7.670.
I prodotti nati.In Francia 11.400 nel 2012 e 9-100 nel 2023, in Svezia 3.040 nel 2012 e 2.650 nel 2023, in Italia 2.829 nel 2012 e 2.196 nel 2023.
Gli stalloni attivi.In Francia 521 nel 2012 e 347 nel 2023, in Svezia 207 nel 2012 e 162 nel 2023, in Italia 170 nel 2012 e 202 nel 2023.
Le fattrici coperte.In Francia 15.878 nel 2012 e 12.396 nel 2023, in Svezia 3.899 nel 2012 e 4.051 nel 2023, in Italia 2.470 nel 2012 e 2.635 nel 2023.
Licenze per guidatori professionisti.Nel 2012 2.014 in Svezia, 2.970 in Finlandia, 1.459 in Francia, 597 in Italia. Nel 2023 in Svezia 1.498, 1.352 in Finlandia, 1.262 in Francia e 517 in Italia.
Raccolta delle scommesse.Nel 2012 4.921.833.337 in Francia, 1.372.990.000 in Svezia, 523.194.549 in Italia. Nel 2023 4.757.500.000 in Francia, 1.050.000.000 in Svezia, 277.042.000 in Italia.
La percentuale del ritorno delle scommesse al settore ippico è dell'8% in Francia e del 13% in Italia, Svezia e Finlandia.
Il montepremi complessivo - trotto e galoppo - nel 2007 era in Italia di 220.000.000 di euro, nel 2023 è stato di 85.000.000.
C'è stato chiaramente nel decennio un decremento dell'attività, anche per la grande diffusione degli altri giochi che si sono notevolmente incrementati, emarginando in qualche modo l'ippica. La Svezia si è confermata e consolidata ormai il secondo paese europeo, dopo la Francia, nelle attività del trotto.
I punti più significativi da prendere in considerazione sono quelli della raccolta delle scommesse e del montepremi.
La raccolta francese è rimasta in pratica invariata, come quella svedese, con una diminuzione che si avvicina al 10% e con un ammontare enorme in valore assoluto rispetto all'Italia, il cui valore nel periodo si è dimezzato.
Il montepremi in Francia è aumentato di oltre 12.000.000, in Svezia è diminuito di circa 5.000.000, in Italia è diminuito di 15.500.000.
Come si può osservare, anche da una semplice lettura dei dati grezzi, il panorama italiano è gravemente compromesso, anche in confronto all'andamento di numerosi altri paesi, come Svezia, Finlandia, Norvegia, Germania che hanno posto rimedio alle difficoltà di finanziamento accrescendo il gioco online e creando nuovi tipi di scommesse.
D'altro canto i dati, come i fatti, hanno la testa dura: la mancanza di interventi sulle scommesse rimane il nodo centrale della crisi che è ormai strutturale: manca un collegamento costante tra gli aspetti del gioco e quelli dell'evento sportivo, collegamento che era continuo quando esisteva la tanto vituperata UNIRE. Allo stesso tempo la gestione diretta del settore ippico da parte del Ministero dell'Agricoltura non pare in grado di porre rimedio al declino del sistema delle corse e dell'allevamento in quanto è assente una qualsiasi prospettiva di conoscenza delle problematiche e sviluppo del settore.