Montecatini senza corse, che gaffe con l'Europa.
L’IPPICA ITALIANA ha fatto l’ennesima figuraccia con l’Europa. La notte di sabato 7 luglio l’Unire ha ordinato la chiusura dei sette ippodromi in attività e così a Montecatini non si è disputato il Campionato Europeo delle amazzoni di trotto, vale a dire la più importante manifestazione continentale della categoria.
E' cominciato nel tardo pomeriggio, più o meno alle ore 18, quando è andato in tilt il cervellone della Sogei, la società che organizza e controlla le scommesse ippiche e sportive su tutto il territorio nazionale per lo Stato. Per Montecatini il danno di immagine è stato incalcolabile. Quando è arrivato il ‘tutti a casa’ , all’ippodromo Sesana erano presenti le amazzoni e i rappresentanti ufficiali delle nove Nazioni europee partecipanti nonché il presidente del Consiglio Regionale della Toscana. L’Unire ha risposto picche anche alla richiesta degli organizzatori di far disputare senza gioco soltanto le tre corse del Campionato.
L’Unire è stata irremovibile. Ha consentito solo la disputa della prima Tris della giornata (Milano-galoppo) con un’ora e un quarto di ritardo, ha tollerato una corsa a Montecatini, a Taranto e a Grosseto ma poi ha cancellato le 54 corse rimanenti a Grosseto (che aveva la Tris notturna), Siracusa, Cesena, Roma, Napoli, Taranto e appunto Montecatini. A titolo di cronaca, al momento attuale non è dato sapere se e quando il Campionato Europeo sarà recuperato.
Non vogliamo credere che la motivazione data dall’Unire agli ippodromi sia che le corse non si fanno se non ci sono le scommesse. Se è vero, ciò significa che la crisi economica dell’Unire è talmente grave da non poter garantire i premi in palio e quindi che l’Ente non è in grado di tutelare scuderie, allevatori, professionisti e lavoratori in genere (senza contare il rispetto del pubblico, che è arrivato all’ippodromo e si è trovato di fronte a una situazione sgradevolissima e senza precedenti: a Siracusa erano in cinquemila). Oppure, ed è ancor peggio, può significare che l’Unire attuale abbia fatto proprio il vituperato assioma della gestione precedente per cui le corse dei cavalli debbono essere solo uno strumento per far giocare la gente nelle Agenzie.
Un’ultima domanda all’Unire e alla Sogei: se il black-out fosse avvenuto a maggio, a qualcuno sarebbe venuto in mente di fermare la Serie A di calcio, il Giro d’Italia o il campionato di basket perché non c’erano le Scommesse Sportive?























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