Mondiali Completo. Checcoli: "Pratoni unici al mondo"
Inizieranno giovedì, organizzati dalla FISE nell’impianto olimpico dei Pratoni del Vivaro a Rocca di Papa (Roma), i Campionati del Mondo di Completo, che si concluderanno domenica, lasciando il posto - la settimana dopo - alle gare iridate degli Attacchi. Bolognese del 1943, ingegnere specializzato in impianti sportivi, oro olimpico individuale e a squadre nel completo a Tokio 1964, presidente FISE dal 1988 al 1996 e oggi dell’Accademia Olimpica Nazionale Italiana, Mauro Checcoli è stato colui che - con pazienza infinita (“me lo trovavo in anticamera al Foro Italico quasi tutti i giorni, con e senza appuntamento, per parlarmi dello sfacelo di questo impianto” confessava Giovanni Malagò) - ha sottratto alla rovina i Pratoni del Vivaro.
Come iniziò il rinnovamento del sito olimpico 1960?“
Dopo tanti anni ad allenarmi su quei percorsi, vederli abbandonati in quel modo da sgangherate gestioni federali passate, mi è nata una forma di rivolta morale. Per fortuna ho trovato nel presidente CONI Malagò prima e in quello FISE Marco Di Paola poi, chi intervenisse in questa vicenda e la risolvesse positivamente. Adesso i Pratoni, di proprietà del Comune di Rocca di Papa, sono affidati, per almeno 15 anni, alla FISE.
Quante volte hai gareggiato ai Pratoni del Vivaro?
Una infinità. A cominciare dal 1961, quando avevo 18 anni, vi ho partecipato nel mio primo impegno di completo. Fino ai Campionati Europei 1985 ogni anno ai Pratoni c'erano uno o due appuntamenti importanti ai quali prendevo parte. Poi tutti gli allenamenti, in continuazione.
In un bel filmato preparato dal Comitato Organizzatore dei Mondiali è possibile visionare tutto il percorso del cross che i concorrenti dovranno affrontare. Il fondo originale si è mantenuto o subito anch’esso un degrado?
Il fondo dei Pratoni è perfetto nella sua naturalità. E’ composto da polvere vulcanica unita a sedimenti organici vegetali che ne fanno una miscela ottima per i cavalli, rimanendo elastico con clima asciutto e drenante sotto la pioggia. Inoltre sono stati sostituiti tutti i vecchi ostacoli con nuovi e funzionali.
In una classifica mondiale degli impianti per il completo in che posizione metti i Pratoni?
Al numero 1. Un luogo per le gare di completo come abbiamo noi a Rocca di Papa non lo ha nessuno. I Pratoni sono stati “copiati” ma il fondo di questo impianto, così naturale, non esiste altrove. Nemmeno in Inghilterra o negli Stati Uniti. Ho girato tutti i Continenti, dal Giappone all’India e al Sudafrica, e posso assicurare che i Pratoni sono unici per i cavalli.
Sul tema della sicurezza nel Completo ci sono state posizioni e dibattiti, anche serrati. Molti sostengono che interventi troppo radicali rischiano di trasformare questa disciplina in un salto ostacoli fra i boschi.
Purtroppo, in un determinato periodo, si sono susseguiti incidenti, occorsi però a cavalieri e a cavalli poco preparati. Questo ha portato la Federazione Internazionale, fin dai Giochi Olimpici di Atene 2004, a ridurre le distanze e togliere alcune fasi. Ciò ha, a sua volta, condotto alcuni tecnici a diminuire le ore di allenamento dei cavalli, senza considerare che questi debbono affrontare percorsi e salti impegnativi, per i quali occorre essere adeguatamente preparati. Ritengo perciò che la FEI dovrebbe ripristinare almeno qualcuna di quelle fasi cancellate.